Le finestre, gli infissi e i terreni circostanti sono completamente ricoperti da frammenti di pet-coke e polveri nere, presumibilmente rilasciate proprio dalle pietruzze di carbon-petrolio perse durante il passaggio di camion provenienti dal porto commerciale di Gaeta e destinati al deposito Intergroup di Sessa Aurunca.
A circa 100 metri dal deposito, infatti, sono presenti alcune abitazioni civili, una comunità religiosa e una cooperativa di recupero sociale che da tempo starebbero segnalando quanto avviene. Così, proprio mentre sono in corso le attività di bonifica dell’area disposte da Asl e carabinieri del Comune casertano, proprio per la perdita di pet-coke lungo la via Appia, alla società spedizioniera Intergroup, le aree circostanti dove insitono abitazioni e altre attività continuano a essere invase da questa sostanze che, ricordiamo, secondo la valutazione dell’organizzazione mondiale della sanità, è cangerogena per l’essere umano.
Particolarmente significative le immagine che riportano il deposito di polvere nera su abitazioni e terreni che, con un colpo di spugna, vengono via in evidenti quantità. Sui terreni, peraltro, oltre a una patina nera ci sono proprio sassolini di pet-coke, anche in corrispondenza di terreni coltivati ad albero di pesco.
“Apparentemente – secondo quanto riportato da uno dei residenti – le stesse pesche sembrano pulite, ma quando le si raccoglie le mani restano sporche di polvere nera”.
E ancora:”Nonostante l’intervento di Asl e carabinieri i camion che scaricano pet-coke sembrano aumentati in maniera considerevole nelle ultime settimane, viaggiando da mattina a sera”.
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