***video***Sapa, l’appello degli operai: fermate la “macelleria sociale”

sapa2Non mollano i lavoratori della Sapa che tornano davanti ai cancelli dello stabilimento di Fossanova. Questa mattina, operai e rappresentanti sindacali hanno partecipato ad una trasmissione Rai per ribadire il loro impegno finalizzato a scongiurare i licenziamenti e fare divenire la vicenda Sapa da battaglia locale a battaglia nazionale. Presenti anche sindaci e delegati dei comuni di Pontinia, Sonnino, Roccasecca e Priverno.

Il conto alla rovescia, quei 75 giorni che l’azienda ha stabilito prima di mandare tutti a casa, scadono a luglio ma i lavoratori non ci stanno ad assistere ad una nuova “macelleria sociale”.


Perchè sociale? Innanzitutto perchè non si tratta di numeri ma di 136 famiglie che, considerando l’indotto arriverebbero a circa 300. Sociale perchè l’area industriale di Mazzocchio era nata per offrire alle persone qualcosa in più, un lavoro sicuro che allo stesso tempo avrebbe garantito sviluppo sul territorio. Lo stabilimento, divenuto poi Sapa nasce nel 1975 e da allora si è contraddistinto per maestranze e brevetti. Un lavoro riconosciuto tanto che, per lo stabilimento di Fossanova ci sono ancora delle commesse. Quindi perchè delocalizzare?

Sono passati pochi giorni dal consiglio comunale straordinario davanti le porte dello stabilimento e domani si terrà un tavolo tecnico in Provincia. Seguirà martedì quello in Regione. La politica, le istituzioni devono fare la loro parte. I lavoratori comunque si mettono in rete ed uno striscione comparirà anche allo stadio di Latina. Questa mattina, lunedì, sono pervenuti diversi messaggi da altri stabilimenti, sempre nel settore dell’alluminio da tutta Italia. Questa è la battaglia comunque che fa profilandosi, con la Sapa, la lotta per il posto di lavoro ha già superato i confini regionali.