Tra i 66 indagati nell’inchiesta “Arco” anche una consigliera comunale di Sezze, Lucia Lombardi. La donna, madre di uno degli arrestati, Alessandro Gavillucci, avrebbe avuto, secondo le indagini, un ruolo attivo e sarebbe stata anche abituata al codice utilizzato dai vari trafficanti di droga. Secondo gli inquirenti la consigliera, temendo che potessero associare la droga al figlio avrebbe spostato la cocaina in un posto più sicuro.
Il pubblico ministero Gregorio Capasso aveva chiesto gli arresti domiciliari, ma il giudice per le indagini preliminari Nicola Iansiti non ha previsto per lei nessuna misura cautelare.
Intanto continuano le indagini dei militari volte a rintracciare e assicurare alla giustizia Gian Luca Ciprian, 36 anni, di Terracina, e il 43enne Fabio Nalin, di Latina, ritenuti dagli accertamenti durati quasi due anni, i principali esponenti della cricca.
Al caglio degli inquirenti sono state numerose attività di spaccio “talvolta poste in essere dagli stessi assuntori per reperire il denaro e far fronte alle proprie esigenze di consumo”. Tutti molto attenti ad utilizzare nomi in codici per indicare la droga (caffè, crema, bombole, metri quadrati…), non sono comunque riusciti a nascondere i traffici. A tradirli l’incongruenza di certi discorsi e le verifiche che seguivano le telefonate ascoltate.
