APPROVATA LA VARIANTE DELLA PIAJA

Sbloccata la situazione di impasse dell’iter di approvazione della variante relativa al piano di riassetto della cantieristica Peschiera Piaja. È arrivato, dopo diversi solleciti da parte dell’Amministrazione, il parere del settore Via (Valutazione Impatto Ambientale e valutazione ambientale strategica) della Regione Lazio nel quale si ritiene che il piano non necessita di valutazione ambientale strategica né tantomeno di Via. “Questo documento ci permetterà di riattivare la conferenza dei servizi in tempi brevi per giungere all’approvazione definitiva della variante, presupposto indispensabile per la riqualificazione ed il rilancio delle attività produttive esistenti e per il recupero urbanistico dell’area – esordisce l’Assessore all’Urbanistica, Antonella Avitabile – Ringrazio l’assessore all’Urbanistica Montino e l’architetto Colosimo, dirigente dell’area Via, che si sono dimostrati sensibili alle esigenze dell’Amministrazione e della città di Gaeta impegnando i loro uffici fin dai primi contatti intercorsi”. Il parere conferma quanto già espresso dagli uffici del VII Settore in una nota inviata alla Regione Lazio nel maggio 2008 con la quale si fornivano ulteriori chiarimenti circa la natura della pianificazione esecutiva in atto e per la quale, il 18 marzo 2008, era stata attivata la procedura della conferenza dei servizi finalizzata all’ottenimento di tutti i pareri. Questa fase aveva subito un arresto per la necessità di acquisire il parere prioritario del settore Via. “Le ricadute positive sul territorio sono diverse – spiega l’Assessore Avitabile – Innanzitutto, si potrà procedere ad un’armonizzazione del territorio urbano tra la parte abitativa e storica e quella aziendale dei cantieri attraverso la realizzazione di verde pubblico e la creazione di percorsi pedonali e piazzole di sosta, oltre che l’installazione di strutture ludiche per i più piccoli. Inoltre, la variante tocca da vicino l’economia della città in quanto darà certezze al settore cantieristico e della maricoltura permettendo loro, dopo tanti anni, di lavorare in sicurezza e di garantire l’accesso a tutti i finanziamenti regionali specifici per questi comparti produttivi”.