PONZA, LE PRECISAZIONI DI FRANCO SCHIANO SULLA QUESTIONE LEGALITA’

Franco Schiano

L’assessore Franco Schiano precisa in merito ai recenti episodi avvenuti a Ponza. Riportiamo integralmente così come pervenutoci:

“Qualche giorno fa, un paio di persone, probabilmente con dei problemi, sembra abbiano aggredito dei volontari della LAC (Episodio gravissimo, prontamente condannato da Maria Pagano esponente di spicco dell’amministrazione comunale). Inoltre alcuni (pochi) bracconieri sono stati colti sul fatto dalle Forze dell’Ordine e giustamente sanzionati. Due episodi condannabili ma circoscritti non possono far diventare Ponza un’isola di bracconieri.


Il processo penale sui pontili, che è già iniziato  a marzo scorso, se dovesse concludersi con la condanna di tutti gli imputati, ci troveremmo nove o dieci persone condannate al pagamento di una sanzione penale di circa 6.880 euro. A tanto ammonta la pena prevista per il reato contestato ai  pontilisti ponzesi.  Certo sono  reati (presunti fino alla condanna)e non onorificenze, ma che non sembrano  così abominevoli, né sopratutto  sono estensibili a tutti gli abitanti dell’isola.

Continuando a scorrere l’elenco giornalistico delle disgrazie ponzesi, ci imbattiamo di ‘tanto in tanto’ in alcuni casi di abusivismo edilizio. Pratica certamente da condannare e da perseguire (come di fatto è). Ma anche in questo caso le dimensioni del fenomeno non sembra coinvolgere la totalità degli isolani, ma solo alcuni.  Tra gli abusivi, invece è  discreta rappresentanza di ‘continentali’ tra  cui spiccano alcuni nome altisonanti che finiscono col fungere da cassa di risonanza non gradita. Però il concetto mediatico che passa è che Ponza è un’isola di abusivisti.

Nessuno nega che a Ponza ci sia dell’abusivismo edilizio, ma le sue dimensioni credo siano assolutamente nella media.
Per non parlare poi del clamore suscitato(anche su i media nazionali) della notizia della cosidetta inchiesta “Ponza Nostra” per  presunte infiltrazioni malavitose. Tra l’altro si parlava di processi con rito immediato, che non si sono mai tenuti. Nonostante la notizia  il giorno dopo e in quelli successivi sia stata notevolmente ridimensionata  ancora oggi si parla di presunte infiltrazioni malavitose nel tessuto socio economico dell’isola. Concetto tutto da dimostrare, ma che comunque sembra anch’esso passato nell’immaginario collettivo come dato acquisito, che tradotto significa: non andate a Ponza perchè potreste essere coinvolti in una sparatoria tra clan in lotta per il controllo delle attività economiche dell’isola.

Ultima in ordine di tempo la questione delle reti ‘proibite’. Siamo probabilmente davanti alla violazione di una norma comunitaria sulla pesca, equiparabile  in qualche modo alle famose ed annose quote latte. Non ci pare che quelli che violano la ‘storia’ delle quote latte siano additati come delinquenti , anzi sono difesi con impegno dalla Lega.
Le reti eccedenti sono state sanzionate. Bisogna proteggere il Mediterraneo dice la UE. Bene, però il risultato è che circa 150-200 persone di Ponza hanno perso l’unico mezzo di sostentamento. Che si fa? Si grida all’illegalità dilagante, anzi alla cultura dell’illegalità.

Ponza è abitata da una grande maggioranza di persone per bene che ripudiano l’illegalità in ogni sua forma. Ma i pescatori  non si possono lasciare soli, come non si può lasciare solo nessuno che rimane senza lavoro, proprio in nome della cultura della legalità e della giustizia sociale”.

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