NUOVO PORTO DI FORMIA, IL CONSIGLIO COMUNALE DICE SI’. IL COMMENTO DEL SINDACO MICHELE FORTE

Il progetto di porto turistico

AGGIORNAMENTO – Ci vorranno cinque anni ma alla fine il porto di Formia, ventotto ettari occupati di cui venti marini e otto destinati alla strutture, arriverà. E sarà dotato di 620 posti barca di cui 112 per  maxi yacht, foresteria, yacht club, passeggiata pedonale, area commerciale. Cento milioni di euro il costo dei lavori di cui si occuperà la società Marina di Cicerone che lo gestirà per cinquant’anni. Ventidue i voti favorevoli in consiglio comunale contro uno solo contrario, quello del consigliere Maria Rita Manzo.


IL COMMENTO DEL SINDACO MICHELE FORTE

Michele Forte

“Il  Porto Turistico di Formia diventa realtà e sarà al servizio di tutta la città”.  Lo afferma il sindaco Michele Forte all’indomani dell’approvazione in Consiglio Comunale del progetto definitivo.

“E’ un risultato che premia tutti gli sforzi messi in campo dall’ amministrazione per arrivare ad approvare una infrastruttura in grado di far decollare l’economia e lo sviluppo della città e dell’intero territorio. Sono soddisfatto ed orgoglioso del lavoro svolto dai tecnici della società Marina di Cicerone, del Rup Roberto Guratti e dall’ufficio dell’assessorato urbanistica del Comune.  Il voto pressoché unanime del Consiglio Comunale  sta a significare  tutto il valore, la qualità e l’investimento programmato su un approdo che collocherà Formia ai primi posti nella portualità del Lazio”.

“L’aspetto che mi preme evidenziare – sottolinea il sindaco – è l’aver tutelato gli interessi produttivi della città evitando che sull’area portuale potessero svilupparsi attività in concorrenza con gli esercizi commerciali del centro città”.

“Sulla portualità turistica della grande Marina – continua – abbiamo scommesso e lavorato a partire dal 1988 con l’imbonimento dell’attuale piazzale Vespucci. Se non avessimo realizzato quel riempimento nel corso del mio mandato da sindaco difficilmente oggi si sarebbe potuto parlare di porto. Per disegnare un approdo da 620 posti barca – sia di grande che di piccole dimensioni – è necessario avere a disposizione spazi ed aree capaci di sviluppare un indotto ed un bacino in grado produrre ricchezza e posti di lavoro. Difficilmente un’opera di tale livello ed importanza  si sarebbe potuta realizzare con finanziamenti e fondi pubblici. Bisogna dare merito ed atto all’amministrazione  di centrodestra guidata dal sindaco Antonio Miele dell’intuizione nell’ attivare le procedure di un project-financing in grado di assicurare e reperire risorse finanziare indispensabili all’esecuzione di un’opera i cui costi si aggirano sui 100 milioni di euro. L’indirizzo generale sul progetto – porto votato nel 2004 all’unanimità dal centrodestra  era ispirato al pubblico interesse del bene che si andava a realizzare. Quella delibera consiliare approvata venne  poi clamorosamente stravolta dalla giunta di centrosinistra il 16 agosto 2007 costringendo l’attuale maggioranza – dopo il suo  insediamento – a rivedere e correggere  la volumetria  all’ interno del piazzale e liberare la parte di specchio acqueo antistante il Molo Vespucci che era stata destinata all’approdo di 19 grandi barche. Un aggiustamento  del progetto teso a rimediare alla svendita e alla concessione di interessi non rispondenti alle aspettative ed ai bisogni della città. Una rimodulazione   – concertata con la società di progettazione –  nello spirito e sulla linea delle indicazioni approvate nel consesso civico del 2004 . Questi miglioramenti apportati sul progetto definitivo hanno riguardato il recupero da parte del Comune di 22.600 metri quadrati dell’area piazzale fruibili per la sosta, stazione marittima, attività ed eventi, capolinea bus, attività portuale e marittima sullo specchio acqueo del Vespucci  inerenti la crocieristica ed i servizi di collegamento della nuova società regionale LazioMar con le isole ponziane. Il documento progettuale prevede inoltre la restrizione di alcune attività commerciali all’interno del piazzale in maniera da ottimizzare le attività produttive del centro città. Le soluzioni adottate e condivise  contribuiscono a migliorare sensibilmente la sostenibilità di un’opera che si avvarrà di un percorso pedonale in quota lungo i moli ovest, sud e nord, di un impianto di foresteria, di una piazzola per l’eliporto, di un yachtclub, locali di ristorazione, servizi generali, piscina posti macchina in funzione delle barche ormeggiate. C’è su quest’opera l’impronta evidente del governo di questa città che si tradurrà in  lavoro e occupazione per la cantieristica  locale ed almeno 150 unità impiegati nella fase di gestione. A fronte di un investimento di 100 milioni di euro ci sarà una ricaduta positiva del valore delle barche per circa 2 miliardi di euro. Una ricchezza inestimabile per la valorizzazione dell’indotto, dell’ambiente, del turismo e della conservazione del patrimonio artistico. Il giudizio conclusivo non può che essere soddisfacente, ho sempre creduto e mi sono battuto per l’idea di un  porto che facesse  crescere e sviluppare in sinergia le dinamiche produttive della città. Oggi chiudiamo una pagina iniziata e portata avanti dalla fine degli anni 80’. Un iter su cui ho lavorato e scommesso nel tempo e che oggi diventa realtà”.

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