IL PRONTO SOCCORSO DELL’OSPEDALE DI FONDI RESTA SENZA MEDICO, INTERVENGONO I CARABINIERI

L'ospedale San Giovanni di Dio di Fondi

Ennesima emergenza per mancanza del medico di servizio al Pronto Soccorso dell’ospedale “San Giovanni di Dio” a Fondi. L’increscioso episodio si è verificato questa mattina (sabato) quando, dopo aver prestato servizio per 18 ore ininterrotte (sei ore per il normale turno diurno e dodici per quello notturno), il medico “smontante”, non avendo riscontrato l’arrivo del collega che sarebbe dovuto subentrargli nel servizio, ha segnalato la criticità ai Carabinieri della stazione di Fondi. I militari del luogotenente Emilio Mauriello, prontamente recatisi sul posto, hanno accertato l’emergenza creatasi con l’ennesimo caso di vuoto operativo.

La vicenda, infatti, ricalca il trend negativo che lo scorso anno vide, addirittura, nel mese di agosto, medici impegnati per ben 36 ore di seguito presso il Pronto Soccorso del “San Giovanni di Dio” e altri dottori che si sono sobbarcati turni di 18 ore. Il tutto per l’esiguità del personale medico a disposizione. L’Asl, visto il clamore sollevato anche dagli organi mediatici, attivò un paio di dottori, prelevandoli dall’ospedale “Alfredo Fiorini” di Terracina, ma l’impiego di questi ultimi ha creato non pochi problemi all’operatività del nosocomio terracinese. In conseguenza di ciò, da quell’ospedale i dottori non riescono a liberarsi sempre dal già oneroso servizio per poter effettuare i turni a Fondi.


Ecco, quindi, che oggi la realtà del Pronto Soccorso di Fondi per quanto concerne l’organico medico è di nuovo in difficoltà. A fronte delle sei unità necessarie per far funzionare il reparto, ce ne sono soltanto tre effettivi. Una quarta unità, una valente dottoressa di Gaeta, Clara Di Schino, nel prossimo mese verrà chiamata a prestare servizio, in qualità di chirurgo, presso una struttura ospedaliera della Repubblica di Spagna, mentre da Terracina i medici sono materialmente impossibilitati a essere sempre disponibili per la “trasferta” di Fondi. Il tutto mentre dal vertice non giunge l’affidamento dell’incarico ad altro dottore.

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