SANTI COSMA E DAMIANO, PADRE D’AGOSTINO: “ECCO PERCHE’ ABBATTIAMO E RICOSTRUIAMO LA CHIESA DI CAMPOMAGGIORE”

Lettera siglata da Padre Giuseppe D’Agostino sul prossimo abbattimento della Chiesa di Campomaggiore a Santi Cosma e Damiano che riceviamo e pubblichiamo.

“Avendo ormai acquisite certezze, è giunto il momento di informare la Comunità riguardo le azioni che si stanno portando avanti in merito all’abbattimento e ricostruzione della Chiesa di Sant’Antonio in Campomaggiore.


Quando ebbe inizio questa avventura, ormai molto tempo addietro, l’obiettivo della Parrocchia era quello di ristrutturare l’edificio attuale, apportando modifiche necessarie a compensare, o perlomeno mitigare, le sue numerose problematiche. Problematiche evidenti, non aleatorie, verificate perfino con sopralluogo dai tecnici della CEI: l’estivo caldo torrido e il gelido freddo invernale imputanti gravose spese ordinarie per la mitigazione di tali effetti, disagio acustico inducente l’imbarazzante alterazione delle voci a discapito dell’unità tanto auspicata dalla fede cattolica, riduzione della visibilità interna (tra fedeli e celebrante) in ragione sia della forma dell’aula che della presenza di elementi statici interposti tra essa e l’altare, precarietà delle strutture con gravi elementi di dissesto che non escludono, nel tempo, possibili rischi per l’incolumità pubblica o inaspettate e incresciose situazioni d’emergenza. Fino a oggi, la Parrocchia si è trovata ad affrontare ingenti spese, cercando invano di limitare tali e tanti problemi. Nonostante tutto, la CEI ha voluto valutare l’eventuale impegno economico per la riconversione statico/funzionale dell’attuale edificio. I conteggi eseguiti, su base certa, hanno consegnato un costo maggiore di quello pertinente l’altrettanto valutata ricostruzione complessiva.

L’intervento ormai avviato di abbattimento e ricostruzione costituisce un beneficio per il territorio sotto molte angolazioni: in crescita, in aspirazione di miglioramento, in estetica, in sviluppo economico. La CEI ha deliberato la somma di oltre 1.3000.000,00 euro, pari al 75% del costo di costruzione. Altri più limitati importi sono stati richiesti alla Regione Lazio, a valere su un capitolo specifico di sostegno alle nuove Chiese. La Provincia, da parte sua, contribuisce assumendo i costi dell’abbattimento e dello smaltimento. Un processo complessivo che è costato impegno sia alla Diocesi, sia alla Parrocchia, al solo fine di favorire la Comunità locale, mirando anche alla sensibile riduzione di eventuali sue partecipazioni. Un processo, inoltre, che ha visti uniti gli Enti Locali competenti, incluso il Comune che ha recentemente deliberato le azioni a seguire.

La Comunità tutta, i politici, le forze sociali, la stampa, sono chiamati a partecipare all’assemblea che si terrà all’interno del Salone Parrocchiale in Campomaggiore, in data 30 giugno prossimo alle 20. Occasione nella quale saranno chiarite le problematiche dell’attuale Chiesa e, contestualmente, sarà illustrato nel dettaglio il nuovo progetto; saranno inoltre posti a confronto i costi di riqualificazione dell’esistente e di nuova edificazione. Occasione nella quale ognuno avrà modo di interloquire e informarsi civilmente.

Il nuovo edificio, come oggi immaginato e rappresentato in disegno, con evidenti richiami alle migliori tradizioni dell’architettura religiosa e consolidata nel corso di due millenni, di certo produrrà il senso della vera accoglienza: preludio all’ascetismo. Una Chiesa bella e certamente funzionale, progettata valutando ogni possibile ricaduta in termini acustici, sonori, termici, estetici, è un vanto per la Comunità destinataria, nella quale la fiducia che pone la Parrocchia non smetterà mai di esistere. E’, insieme, la condivisione delle aspirazioni di Papa Benedetto XVI per le case di preghiera, il quale ha proclamato l’importanza della “sintesi tra continuità e novità, tradizione e creatività” e “l’amicizia della Chiesa con il mondo dell’arte, … bisogna tornare a comprendere anche l’intima connessione che lega la ricerca della bellezza con la ricerca della verità e della bontà”, in quanto “una ragione che volesse spogliarsi della bellezza risulterebbe dimezzata …”.

E se è pur vero che la fede solida si esprime ovunque e comunque, è altrettanto vero che lo stimolo alla fede giunge in molti modi: l’ospitalità, le forme e le immagini evocative di una Chiesa ben composta sono alcuni di questi”.

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