Sicurezza, legalità, efficienza ed economicità dei servizi e uffici comunali. Sono i principali settori su cui si mobiliterà il neo commissario prefettizio del comune di Minturno Vincenzo Greco che questa mattina ha tenuto la sua prima conferenza stampa dopo la nomina da parte del Prefetto di Latina Antonio D’ Acunto in seguito alle dimissioni in blocco di 11 consiglieri comunali di centrodestra. Il dottor Greco, originario di Aversa e nel recente passato Prefetto nella difficilissima Vibo Valentina, ha incontrato i rappresentanti della Compagnia dei Carabinieri di Formia e della Stazione di Minturno e Scauri oltre che del Commissariato di Polizia e non ha escluso, appena avrà verificato gli atti a sua disposizione, le possibilità di deliberare la rescissione del contratto con la Ego Eco e di formalizzare costituzione di parte civile nel procedimento penale in corso davanti iil Tribunale di Gaeta per l’illecita gestione del ciclo dei rifiuti solidi urbani. Il neo commissario Prefettizio del comune di Minturno, che ha chiesto alla Prefettura di Latina di essere affiancato da due sub commissari, martedì prossimo approverà il bilancio di previsione 2011, un onere che stava ottemperando la disciolta amministrazione Galasso. Sarà un documento contabile in cui dovranno quadrare le uscite con le spese alla luce dell’esistenza di miliardari debiti extrabilancio. Ha anche annunciato di voler mettere mano alla cristallizzata riorganizzazione degli uffici e dei servizi del comune, i cui dirigenti hanno ottenuto una proroga al momento di sei mesi. Sulla contestata funzionalità della ripartizione tecnica il commissario prefettizio chiederà di velocizzare la sua attività, di tentare di rilanciare il delicato settore urbanistico ma sempre nel rispetto della legalità. Dopo aver salutato anche l’ex sindaco Aristide Galasso, il funzionario ministeriale originario di Aversa ha anche anticipato di voler incontrare periodicamente i rappresentanti delle forze politiche e sociali sempre nell’interesse dei cittadini di Minturno.
Scritto da: Saverio FORTE
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