OSPEDALE GAETA, TRIBUNALE DEL MALATO E CITTADINANZATTIVA SCRIVONO AL MINISTRO FAZIO

Il ministro Ferruccio Fazio

Lettera aperta al ministro della Sanità Ferruccio Fazio del coordinatore di Cittadinanzattiva Sud Pontino Ernesto Parascandolo e della responsabile del Tribunale Diritti del Malato Sud Pontino Lina Pasciuto in merito ai prossimi provvedimenti attuativi che fanno seguito al Decreto 80/2010 sul ridimensionamento dell’ospedale di Gaeta.

“Egr. Sig. Ministro, la scrivente Cittadinanzattiva – Tribunale Diritti del Malato, movimento di partecipazione civica, volontariato, che opera in Italia e in Europa per la promozione e la tutela dei diritti e la salute dei cittadini e dei consumatori, Le scrive per sottoporre, alla Sua cortese attenzione, una richiesta di aiuto affinché l’Ospedale Mons. Di Liegro sito in Gaeta prov. di Latina Regione Lazio, già declassato a PPI non sia cannibalizzato delle sue “eccellenze” che, in base al Piano Regionale di Riconversione della Rete Ospedaliera emanato dalla Governatrice della Regione Lazio Dott.ssa Polverini (D.C.A. 80/2010), dovranno essere inglobate in altre Strutture Sanitarie allocate sul territorio del Sud Pontino. Ciò creerebbe ulteriore saturazione, delle varie branche specialistiche, di dette Strutture Sanitarie.


La scrivente è ben conscia che la presente richiesta, indirizzata a Lei Sig, Ministro, riveste un carattere quanto meno anomalo ma, il rivolgersi a Lei, ha un significato di ultima speranza, dopo aver manifestato con i cittadini coadiuvati dalle Istituzioni locali, tramite petizioni indirizzate all’ex Governatore della Regione Lazio Marrazzo e tramite articoli di stampa.

In base ai Decreti della Regione Lazio è stata decisa, a partire dal 1 giugno u.s., la riconversione dell’Ospedale Mons. Di Liegro di Gaeta in Ospedale di 2° livello tipo “A” con PPI e la disattivazione delle U.O. Riabilitazione e Medicina post-acuzie, della Struttura di Malattie Infettive con relativi p.l., del Laboratorio Analisi e del Day Surgery unitamente al ridimensionamento del P.S. e della U.O. Oncologica con conseguente perdita di servizi fondamentali per il Sud Pontino. Il tutto, ai fini del risparmio economico in base al piano di rientro della Regione Lazio. Si mettono in risalto solo due, delle unità per le quali è stata prevista la disattivazione dal 1° giugno u.s., il Laboratorio Analisi che nell’arco di un anno effettua 800.000 accessi, rispetto a quello dell’Ospedale Dono Svizzero di Formia che effettua 1.000.000 di accessi anno. La disattivazione del Laboratorio del P.O. di Gaeta significa definirlo Punto Prelievi per poi effettuare gli esami presso il Laboratorio dell’Ospedale di Formia. Intorno al Laboratorio Analisi del Presidio Ospedaliero, ruotano gli altri Reparti su esposti che a breve saranno disattivati. Uno su tutti, non che gli altri abbiano minor valenza, è il Reparto di Malattie Infettive, struttura nuova, costruita ed inaugurata nell’anno 2008, dotata di 12 posti letto, è stata già declassata a UOSD e ridimensionata nel corso degli ultimi anni con la perdita di ben 4 Medici in organico, verrebbe del tutto cancellata con evidente sperpero di danaro pubblico in quanto, per la sua particolare tipologia, di difficile riconversione. In soli tre anni dalla sua inaugurazione, questa Struttura verrebbe chiusa. Il costo per la sua realizzazione è stato di € 1,5 mln. I contribuenti hanno di che indignarsi. Una struttura considerata da addetti ai lavori ma anche da illustri ed eminenti infettivologi, una mini eccellenza per qualità e professionalità ma, non ritenuta tale dai vertici regionali che paradossalmente sarà eliminata sulla base di soli numeri. Basta che i numeri quadrino, poi su chi ricadranno le conseguenze non ha importanza, siano essi affetti da patologie oncologiche o malattie infettive, siano essi anziani e non, comunque grazie alle decisioni dei vertici regionali queste persone saranno costrette, per una visita specialistica per malattia infettiva a percorrere circa 150 km per raggiungere la più vicina Struttura Specialistica Infettivologica, cioè Latina-Frosinone-Caserta.

La maggiore penalizzazione e gravi disagi li subirebbero, tra gli altri, i pazienti “fragili” e “protetti”, come gli utenti afferenti al Centro HIV/AIDS che per una visita o per il ritiro dei farmaci salvavita, dovranno recarsi al centro più vicino di Latina, Caserta o Frosinone. Stesso percorso toccherebbe anche ai pazienti affetti da patologie croniche come le epatiti croniche virali B o C., patologie che nel Sud Pontino sono endemiche. Inoltre, il risparmio di risorse derivanti dalla chiusura del Reparto Malattie Infettive del P.O. di Gaeta, paradossalmente, provocherebbe un aumento di spesa legato ad un notevole aumento dei costi dovuti ai trasferimenti di pazienti, meritevoli di ricovero, in Malattie Infettive a Latina. Cittadinanzattiva-T.D.M.è sempre il prima linea per rivendicare il diritto alla salute dei cittadini, non è pensabile che in provincia di Latina ci sia una ASL del nord ed una ASL del sud, per quanto si sta verificando sono discriminati i Livelli Essenziali di Assistenza.

In merito alla Sanità nel Sud Pontino ci sarebbe ancora tanto da dire ma, dopo quanto esposto, sarà già tanto avere riscontro, se tale sarà, alla nostra richiesta”.

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