CONFISCATI DEFINITIVAMENTE I BENI SEQUESTRATI A CARMINE CIARELLI

Carmine Ciarelli

Confiscati tutti i beni intestati o riconducibili a Carmine Ciarelli. Quest’ultimo decreto si ricollega ad una imponente operazione di polizia giudiziaria eseguita, nell’aprile dello scorso anno, dalla Divisione Anticrimine, dalla Squadra Mobile e dal Servizio Centrale Operativo di Roma, e che  portò  al sequestro di  tutti i beni mobili e immobili della famiglia Ciarelli sulla base di decreti di sequestro emessi dal Tribunale Penale di Latina nei confronti del capostipite del “clan” Antonio Ciarelli e dei suoi tre figli Ferdinando, Luigi e Carmine.

Come si ricorderà, il lavoro certosino degli specialisti dello SCO e degli investigatori della Questura di Latina portò alla costruzione di un “impianto probatorio” idoneo a far determinare il Collegio penale adito a emettere Decreti di Sequestro Preventivo  a carico di tutti e quattro i Ciarelli sopra menzionati, ritenendo sussistente la pericolosità del “clan” e soprattutto l’attualità della stessa.


Il risultato finale fu il sequestro di: 8 ville, 5 appartamenti, un fabbricato, un’autorimessa, terreni e 7 autovetture. A seguito di ciò il Tribunale ha vagliato singolarmente la posizione dei  proposti, e  sono quindi arrivate le successiva confische, a cominciare da Antonio il capostipite  al quale nel dicembre scorso sono stati confiscati tutti i beni. Prima di Natale è toccato a Ferdinando, mentre il decreto per Luigi Ciarelli è stato emesso nel gennaio del 2011. I giudici si erano riservati sulla posizione di Carmine, ma qualche giorno fà hanno confermato anche per quest’ultimo, già sorvegliato speciale dal novembre 2008,  i “provvedimenti preventivi” emessi nella primavera del 2010. L’agguato criminoso avvenuto al Pantanaccio di cui è stato vittima Carmine Ciarelli è stato ritenuto dal Collegio Penale procedente “sintomo dell’attuale inserimento del proposto in un contesto criminale e territoriale fortemente condizionato dall’intimidazione”.  Nelle motivazioni del provvedimento è stato evidenziato che  proprio in ragione della persistente pericolosità sociale, necessariamente correlata alla vigenza della misura di prevenzione, trova il fondamento l’applicazione della confisca in pregiudizio del sorvegliato nonché di terzi intestatari.

I giudici, accogliendo le risultanze emerse dalle indagini patrimoniali e bancarie, hanno ordinato la confisca dei seguenti beni  mobili ed immobili, siti  in Latina, per un valore di circa un milione e mezzo di euro.
•    Un fabbricato sito in Latina
•    Una imponente e lussuosissima villa con corte perimetrale in Latina;
•    Una villa sita in Latina  avente consistenza di vani 9,5, intestata al figlio del proposto;
•    Un appartamento sito in Latina, intestato alla  figlia del proposto;
•    Un’autorimessa sita in Latina, intestata alla figlia del proposto;
•    Un’autovettura Marca Opel Meriva 1.3, intestata alla nuora del proposto.

[adrotate group=”3″]

[adrotate group=”2″]