IL COMITATO DI LOTTA CONTRO ACQUALATINA DENUNCIA: “FIUME DI LIQUAMI A GIANOLA”

Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato Spontaneo di lotta contro Acqualatina

“Lo spettacolo che si è presentato ai nostri occhi lunedì 18 luglio è indegno di un paese civile, infatti un fiume di liquami, proveniente dal depuratore dell’ex Enaoli, dopo aver invaso lo spazio stradale antistante lo stesso, si riversava lungo via Santa Maria, per giungere infine in via Pietra Erta, dove finiva la sua corsa occupando l’intera sede stradale. Una descrizione troppo breve per descrivere e poi raccontare la rabbia che ci ha assalito nell’assistere impotenti a tale spettacolo. L’unica cosa che ci siamo sentiti in dovere di fare è stato fotografare ciò che avveniva sotto i nostri occhi, proprio per evitare che la cosa passasse sotto silenzio. Qualcuno ci rimprovererà di sicuro per non aver allertato chi di dovere, ma è proprio questo il problema. Non abbiamo ormai più nessuna fiducia di chi dovrebbe vigilare su fatti di tale gravità. Ormai stiamo stanchi, se non stufi, di spendere soldi in raccomandate ed in fax per allertare le autorità competenti, per poi rimanere con un pugno di mosche in mano, tanta è l’omertà che avvolge la gestione di Acqualatina. La società italo-francese che da anni gestisce il servizio idrico in provincia di Latina è fuori da qualsiasi controllo, tant’è che si prende tutte le libertà di questo mondo. Può, e l’ho fatto più volte, con la complicità dei sindaci e della segreteria dell’ATO4, posticipare gli investimenti, senza che a nessuno venga in mente di contestargli questa grave omissioni. In particolare sarebbe utile sapere conoscere quali e quanti sono gli investimenti che hanno interessano il depuratore dell’ex Enaoli, visto il penoso stato in cui lo stesso versa. Era lunedì 17 gennaio del 2011, quando un fenomeno molto simile si manifestò. Allorché, spaventati per la conseguenza dello sversamento, provammo a contattare, tramite l’0771.778308, il presidio della polizia municipale, senza ricevere alcuna risposta. Dopo di che decidemmo di recarci di persona presso “piazzetta delle Erbe”, raggiunto il quale comunicammo all’agente, in servizio in quel momento, l’anomalia riscontrata e subito dopo sollecitammo un pronto intervento. Il giorno dopo, con un comunicato stampa, chiedemmo inoltre che venisse resa ufficiale la relazione stilata dalla pattuglia che sarebbe dovuta intervenire, così come ci aveva garantito il piantone che quel giorno presidiava il presidio. Evidentemente in quell’occasione non venne preso alcun provvedimento se dopo sei mesi siamo ancora a dover scrivere dello stesso problema. Una situazione assurda e paradossale nel terzo millennio, soprattutto quando a pagare rischia di essere la nostra salute. Senza dimenticare poi che se a sversare liquami in strada è un semplice cittadino, lo stesso rischia di dover pagare multe salatissime, mentre pare che se la causa è riconducibile ad Acqualatina tutto si risolva in un nonnulla. Non serve ricordare inoltre che nella zona adiacente al depuratore è situato il centro di raccolta rifiuti che serve l’intera città, e dove lavorano un numero cospicuo di operatori ecologici, tutti al lavoro per tenere pulita Formia. Sarebbe il caso che chi di competenza prestasse più attenzione alla loro sicurezza, perché non crediamo sia salutare per loro respirare i miasmi provenienti dalle acqua maleodoranti che fuoriescono dal depuratore, visto che tra l’altro già sono in un area dove sono presenti diverse criticità. Oppure la salute degli operai non è un bene da salvaguardare? Scambiato così come ci sembra avvenga con la tutela degli interessi di Acqualatina. Chiediamo che il Comune di Formia volti definitivamente pagina e che provveda da subito ad accertare, direttamente, come mai il depuratore dell’ex Enaoli continui a non funzionare, causando lo sversamento in strada di liquami, e mandando poi il salatissimo conto ad Acqualatina.


E venuta poi l’ora che finalmente una volta e per sempre la magistratura provveda all’immediato sequestro degli impianti, perché al di là delle competenze, la tutela della salute pubblica, ma anche a questo punto la sicurezza della circolazione stradale, devono essere sempre e comunque l’interesse principale da salvaguardare, a prescindere dalle complicità di cui gode Acqualatina all’interno delle istituzioni. Intanto noi faremo la nostra parte, chiedendo ai nostri concittadini di riprendere la lotta contro Acqualatina ed i suoi tanti difensori. Nelle prossime settimane forniremo maggiori informazioni in merito”.