VITTORIO CECCHI GORI ARRESTATO A SAN FELICE CIRCEO

*Vittorio Cecchi Gori*

Lo hanno chiamato via radio dalla Capitaneria di porto di San Felice Circeo. “Torni indietro, abbiamo un atto urgente da notificarle” . Un ordine perentorio, al quale Vittorio Cecchi Gori, in vacanza in barca a Ponza insieme con la compagna, l’ex ballerina “Philly” Azzarito, ha obbedito dopo aver cercato di prendere tempo per raggiungere Napoli in aliscafo. E così, poche ore dopo, sul molo del porticciolo turistico, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno notificato al produttore cinematografico, di 69 anni, un’ordinanza di custodia cautelare per bancarotta fraudolenta. A Cecchi Gori i giudici della VI sezione penale del tribunale hanno concesso i domiciliari nella sua abitazione in largo di Fontanella Borghese: la stessa casa perquisita nel 2001 durante un’operazione antidroga della squadra mobile romana mentre nell’appartamento si trovava anche la soubrette Valeria Marini.

Questa volta a mettere nei guai il produttore è stato il fallimento della Fin. Ma. Vi., considerata la “cassaforte” della famiglia: i militari hanno scoperto che Cecchi Gori aveva distratto beni della società provocando “un passivo fallimentare di circa 600 milioni di euro” con finanziamenti ad altre società riconducibili all’imprenditore. Due statunitensi, in particolare: la Cecchi Gori Pictures e la Cecchi Gori Usa. Le indagini hanno preso l’avvio dalla vittoria ottenuta nel marzo scorso proprio da queste due società di una causa intentata in California contro la Hollywood Gang Production del produttore italoamericano Gianni Nunnari: il giudice Amy D. Hogue della Superior Court of State of California aveva ordinato il pagamento di quasi 13 milioni e 800 mila dollari alla CgP e alla CgUsa, somma immediatamente sequestrata dal Tribunale di Roma per essere messa a disposizione dei creditori della Fin. Ma. Vi. Ma questo non è avvenuto, quel denaro non è mai arrivato alla custodia giudiziale.


Secondo gli investigatori della Finanza, coordinati dal colonnello Virgilio Pomponi, Cecchi Gori ha infatti cercato di rientrare in possesso dei soldi vinti in un’aula di tribunale della California “attraverso propri emissari negli Stati Uniti”. Un giro di società, con sedi soprattutto nello stato americano e in Lussemburgo, che i finanzieri e la Procura — con il procuratore aggiunto Nello Rossi e i pm Stefano Rocco Fava e Lina Cusano — hanno ricostruito per provare che il produttore cinematografico “reiterava le condotte distrattive” del denaro.

[quotidianamente.net]

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