***video***MONTE SAN BIAGIO, A FUOCO IL CHIOSCO DI FIORI DI FRONTE IL CIMITERO


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AGGIORNAMENTO – Ancora un attentato contro l’attività della famiglia di Cataldo Di Crescenzo, impegnata nel settore delle onoranze funebri a Monte San Biagio. C’era già stato un incendio avvenuto la notte tra il 21 e 22 dicembre 2009 quando venne data alle fiamme la sua agenzia funebre a pochi passi dallo scalo ferroviario, sulla statale Appia. In quella occasione si salvarono soltanto le bare accatastate in un magazzino retrostante, mentre l’intera stanza adibita a uffici, con tutti i computers e il carteggio, venne distrutta dalle fiamme.

Questa volta si è trattato del chiosco per la rivendita di fiori che la moglie del titolare, signora Popolla, gestisce a un cinquantina di metri
dall’ingresso del cimitero di Monte San Biagio, sulla statale Appia. Il fuoco si è sprigionato alle 23.25 di martedi, originato, a quanto sembra dalle prime indagini, da liquido infiammabile sparso fuori della struttura in legno e appiccato all’altezza della finestra, attraverso la quale le fiamme sono poi penetrate all’interno. Sul posto si sono immediatamente recati una squadra 3A dei Vigili del Fuoco di Terracina, i Carabinieri della locale stazione, coordinati dal m.llo Michelangelo Nanìa, che conduce le indagini, e lo stesso comandante della Polizia locale, Aldo Filippi, che sta collaborando con gli inquirenti. Da parte del titolare del chiosco è stata negata l’esistenza di qualsiasi atto intimidatorio o estorsivo da parte di operatori concorrenti o della mala vita comune.


A Monte San Biagio, comunque, gli incendi che “casualmente” hanno colpito gli operatori del settore delle pompe funebri non sono pochi. Sempre nel 2009 c’era stato un altro attentato incendiario contro un’agenzia funebre nel centro della Piana. Vittima ne era rimasto il titolare che, in un solo colpo, aveva visto distrutto dal fuoco doloso il suo fuoristrada e la vetrina del locale, dove ha sede la sua attività, colpita da due proiettili sparati da un fucile. La notte tra il 30 e il 31 dicembre 2009, verso le 4.15, era andato a fuoco il fuoristrada del tipo “Gran Cherokee” di proprietà di Gerardo Soscia, titolare dell’agenzia funebre Arof. Nella stessa nottata sono stati sparati due colpi di fucile, che hanno colpito la vetrina dell’esercizio commerciale del Soscia, ubicato in viale Europa, nel tratto che collega il bivio con la statale Appia con il centro del paese. L’auto del Soscia, che operava congiuntamente con il socio Luca Pacione, era
parcheggiata in via Roma, 9, alla terza “rampa” che favorisce l’accesso al centro storico.

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