FONDI: BLACK OUT ELETTRICO, EMERGENZA NELL’EROGAZIONE DELLA CORRENTE ANCHE A SPERLONGA E A ITRI

Un black out elettrico si è registrato nel pomeriggio di lunedi nella zona di Fondi, Sperlonga e Itri, i cui residenti ne hanno risentito non solo per i disservizi nell’erogazione di energia elettrica. Ben tre cabine, infatti, sono andate in tilt, in quanto c’è stato un sovraccarico di tensione, poichè la micidiale arsura africana ha portato la gente ad accendere condizionatori d’aria ed elettrodomosteci refrigeranti in misura sproporzionata.

L’emergenza maggiore si è avvertita a Fondi, dove ancora nel pomeriggio di oggi, martedi, in molte zone non viene erogata l’energia elettrica e dove sono state approntate soluzioni di primo intervento per quanto riguarda gli uffici postali, le banche e, se le notizie ricevute non sono inesatte, anche e soprattutto l’ospedale di via san Magno.


A Sperlonga il black out ha fatto sentire i suoi effetti nella serata di lunedi, mentre a Itri, solo per dieci minuti, nella mattinata di martedi. In quest’ultimo centro, a Itri, la conseguenza del black out elettrico ha comportato emergenze di altro tipo. Poichè l’acqua erogata dall’acquedotto pubblico parte da Mola Vetere, che si trova a livello del mare, mentre Itri sta a più di 130 metri s.l.m., c’è bisogno che il prezioso liquido venga pompato, cioè venga spinto in alto – per superare il dislivello altimetrico – da appositi motori che operano in località Mola Vetere, nei pressi di San Raffaele, per chi non conosce bene la zona di Fondi.

Ebbene, la mancanza di energia elettrica ha impedito ai motori dell’acquedotto di pompare la necessaria quantità d’acqua che deve giungere a Itri. Ci permettiamo di sostituirci al call center di Acqualatina per rendere edotti gli utenti itrani sulle ragioni tecniche del disservizio di oggi. Ci si augura che il ripristino della normale erogazione dell’energia elettrica e un ridotto ricorso ai ventilatori e apparecchi simili – anche se nessuno predica una vita spartana, ma solo
una ragionevole disponibilità a saper affrontare in maniera dignitosa l’emergenza della calura di importazione africana – possa favorire il ritorno alla normalità.

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