IMMIGRATI ROCCAGORGA, FORTE: “CREATO NUCLEO DI VALUTAZIONE PROGETTI ACCOGLIENZA”

*L'assessore regionale Aldo Forte*

L’assessore alle Politiche sociali e Famiglia della Regione Lazio, Aldo Forte, interviene sul caso dei rifugiati politici di Roccagorga sottolineando come “sulla  questione, ritengo sia d’obbligo una precisazione. Il progetto della Coop Fantasie relativo all’accoglienza per gli immigrati approvato di recente dalla Regione Lazio non riguarda la situazione accertata presso la struttura di Roccagorga. I due progetti non vanno sovrapposti, anche perché quello che ci è stato presentato e che – sottolinea Forte – non è ancora partito, prevede l’impiego di strutture qualificate che possono accogliere complessivamente cento immigrati. Si parla di nove appartamenti da quattro stanze, ciascuno di 125 metri quadri. Un progetto che prevede, secondo il modello di accoglienza qualificata che abbiamo promosso con il Bando Prir, anche attività di mediazione linguistica e percorsi di integrazione socio-lavorativa, grazie al lavoro di 24 operatori quando il centro sarà in pieno regime. Questo perché ritengo che con i 42,50 euro al giorno per assistito che il Ministero dell’Interno eroga, attraverso la Protezione civile regionale, alle strutture di accoglienza, si possa offrire molto di più del solo alloggio”.

“Quello che proponiamo è un sistema di accoglienza che è stato portato sul tavolo della presidenza del Consiglio come un vero e proprio modello anche per le altre Regioni. Un modello che risponde al problema in maniera strutturale, per evitare che si presentino situazioni come quelle di Roccagorga nelle quali pur di rispondere all’emergenza, anche se in maniera transitoria, si ricorre a strutture poco idonee”.


“Certo, – aggiunge Forte – se ci sono state delle irregolarità sul progetto precedente è giusto che vengano accertate. Sulle nuove iniziative, l’Assessorato Politiche sociali e Famiglia vigilerà direttamente. Tanto è vero che ci sarà un nucleo di valutazione e di monitoraggio composto da esperti legali, mediatori culturali, psicologi e operatori sanitari, che si recheranno nei centri. E constateranno la qualità dell’accoglienza e la corrispondenza delle attività svolte con il progetto presentato e da noi approvato. In questo modo, garantiremo quell’accoglienza qualificata che è la sola che possa permettere l’integrazione degli immigrati, quanto mai necessaria per evitare che la loro presenza si trasformi in un problema di tipo sociale”.

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