ITRI: FANTASMI AL CASTELLO? QUALCUNO LO SOSTIENE

Scherzi di matacchioni e visionari o fenomeni paranormali al castello di Itri? E’ quello che viene da supporre dopo le ripetute segnalazioni di episodi che, a dire il vero, qualora non fossero opera della mano dell’uomo, avrebbero dell’incredibile.

C’è più di qualcuno che giura di aver notato il fatto che le luci interne del castello, lasciate spente di sera, sono state ritrovate accese la mattina. Altra stranezza è rappresentata, nel periodo estivo, dal fatto che gli impianti di riscaldamento, spenti da tanto tempo vengono trovati funzionanti e caldi la mattina. Addirittura c’è chi sostiene di aver sentito ritmi musicali provenire di notte dagli antri del vetusto maniero medioevale da poco restaurato. Le segnalazioni, che pure sono state prese sul serio, hanno portato a verificare se le luci accese e i riscaldamenti funzionanti potessero essere stati attivati dalla squadra delle pulizie che, con le prime luci dell’alba, si reca a mondare gli spazi del castello da ogni sorta di rifiuti che le varie manifestazioni vi lasciano. E’ stata perciò rivolta la massima attenzione a controllare lo spegnimento degli interruttori della corrente dopo ogni operazione del genere. Ma il fenomeno si è ripetuto anche quando nel castello non è entrato nessuno, almeno per le vie di accesso legali, rappresentate da un’unica porta. Se poi qualcuno, in virtù di chissà quali poteri, sia riuscito ad entrare nei recessi del maniero, il mistero è subito spiegato. Ma segni di effrazione non se ne sono trovati, nè si può immaginare che ci si sia arrampicati con corde o che qualcuno sia sceso con il parapendio o calato da qualche elicottero in piena notte.


Restano, perciò, i dubbi ad alimentare il mistero. Sempre che di mistero si tratti, perchè di visionari o di matacchioni ce ne sono a iosa in giro, sulla falsariga dei falsi di Modigliani che dettero scacco anche a conclamati critici d’arte, figli della Toscana, culla consacrata dell’italica “Cultura”. Che poi possa trattarsi delle solite bufale, siamo noi i primi a pensarlo. Nonostante che, chi ribadisce i particolari in questione, sarebbe disposto a sottoporsi al test della macchina della verità o, meglio ancora, secondo noi, a quello dell’etilometro.

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