Lo scorso 21 marzo, sei giorni dopo l’omicidio di sua figlia, la ventiseienne Valentina Colella, il padre Elio, anche a nome della moglie Marisa Venturino, attraverso il suo legale di fiducia, l’avvocato Ferruccio Rizzi, ha inoltrato alla Provincia di Latina istanza a ottenere copia dei documenti circa la “Delibera di assunzione nel corpo della Polizia Provinciale del Signor Carlo Emanuele Caliman…, con relativa documentazione amministrativa e sanitaria e, quindi, dell’intero fasicolo relativo al medesimo”. Carlo Emanuele Caliman, 39 anni, al momento dell’omicidio lavorava da tre anni nel corpo della Polizia Provinciale di Latina e la sera dell’omicidio, compiuto a Spigno Saturnia, era fuori dal servizio. Immediatamente dopo aver commesso il reato, perpetrato con la propria pistola d’ordinanza, si era consegnato al Commissariato di Pubblica Sicurezza di via Olivastro Spaventola a Formia confessando l’omicidio avvenuto venti minuti prima e giustificandolo con uno scatto di gelosia. La Procura della Repubblica di Latina, pm Marco Giancristofaro, lo ha imputato per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. Attualmente si trova in custodia cautelare presso la casa circondariale di via Aspromonte a Latina. E’ difeso dall’avvocato Corrado De Angelis che nell’ultima intervista rilasciata non aveva escluso di poter richiedere una perizia sul proprio assistitito per valutarne lo stato di intendere e di volere al momento dell’omicidio.
***articolo correlato*** (Luogo e cronaca dell’omicidio)
***articolo correlato*** (Esame clinico sulla salma della vittima)
***articolo correlato*** (Funerali della vittima)