ITRI: NESSUN MODELLO DEL CENSIMENTO CONSEGNATO IN VIA SAN GENNARO

Monta la protesta a Itri tra le circa quattrocento famiglie di Corso Appio Claudio (lato Napoli), la strada che parte da piazza Annunziata, davanti la chiesa di Santa Maria Maggiore e termina dopo la cava San Pellegrino, dove c’è il ricongiungimento alla statale Appia, cui corre parallela, chiamata anche via San Gennaro. La gente che abita lungo quel “budello”, che sarebbe il percorso originale dell’antica Via Appia che collegava Roma a Brindisi, lamenta il fatto che a tutt’oggi non è stato consegnato un solo (dicasi uno) modello per il censimento a quelle famiglie il cui ingresso aggetta su via San Gennaro. La cosa strana, poi, che ai nuclei familiari che abitano nei vicoli che intersecano la suddetta strada, il modello è stato recapitato.

I “dimenticati” del censimento hanno chiamato l’ISTAT il quale ha risposto che, per questi casi, bisogna rivolgersi al Comune, dove i modelli sono giacenti. La gente si è recata al Comune dove hanno confermato che il materiale è effettivamente giacente presso la casa municipale ma che non verrà consegnato a domicilio. Anzi a più di qualche signora è stato consigliato di trasformarsi in megafono amplificatore e diffusore della notizia presso il vicinato.


Comprensibile la rabbia della gente del popoloso quartiere che, già dieci anni fa – hanno ricordato – non è stata servita a domicilio per la consegna dei modelli. Viene fatto notare, tra l’altro, che si tratta, generalmente, di nuclei familiari composti da anziani che hanno difficoltà a deambulare e a recarsi presso il municipio dove operano dei rilevatori per questo servizio. All’obiezione che la consegna verrà comunque effettuata entro il 26 novembre, qualora la gente non vada al Comune, i “dimenticati” hanno risposto che per loro sono pochi tre giorni (il 27 novembre è domenica e il termine per la riconsegna agli uffici comunali scade il 30 novembre) per recarsi da qualcuno che li aiuti nel compilare il modello, dato che, da soli, molti non sono in grado di rispondere alle varie chiamate.

Qualche impiegato presso Comuni diversi da Itri ha pure fatto notare che l’opzione di non consegnare alle Poste i modelli per la loro distribuzione è scaturita dalla richiesta da parte deicomuni di svolgere in prima persona questo servizio. In questo modo l’Istat ha pagato all’ente postale un numero minore di corrispondenza da smaltire, somma che – a quanto si dice – sarebbe stata incamerata dai Comuni che si sono offerti di consegnare il materiale ai propri cittadini. Ma stiamo parlando di realtà estranee a quella itrana. Chissà, si chiede la gente, a Itri come stanno i fatti e, poi, perchè non viene attivato per la consegna l’organico dei rilevatori opportunamente selezionato per le competenze attinenti il censimento?

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