***AGGIORNAMENTO***A seguito di formale denuncia per truffa, presentata agli uffici dell’ Ufficio Circondariale Marittimo di Anzio da un cliente del cantiere nautico di Latina, veniva disposta un’attività di indagine coordinata dal sostituto Procuratore della Repubblica di Latina Dott.ssa Cristina Pigozzo, il cui sviluppo hanno portato ad eseguire, nella mattinata una serie di sequestri disposti dal GIP del Tribunale di Latina Dott.ssa Coccoluto in varie località del territorio Italiano quali Sorrento, Agropoli (SA), Cerveteri (RM), Latina.
I beni oggetto del sequestro sono 36 unità da diporto, fra i quali ben 20 moto d’acqua e due houseboat, per un valore complessivo di circa tre milioni di euro.
L’attività di indagine, svolta con l’ausilio di vari accertamenti tecnici, ha avuto una durata complessiva di circa sei mesi ed è stata condotta da personale militare dell’ufficio Circondariale Marittimo di Anzio, del N.S.I. e della Capitaneria di Porto di Roma.
Durante l’attivita di indagine si è appurato che le previste etichette di conformità Ce apposte sulle imbarcazioni, che certificano gli standard di sicurezza previsti dalla comunità europea, erano false.
Il cantiere nautco aveva, inoltre, prodotto e commercializzato, pubblicizzandole su alcuni tra i più noti siti internet di compravendita nonchè esponendole alla fiera nautica di Roma, oltre alle citate imbarcazioni,anche un ospedale galleggiante, con tanto di sala operatoria annessa.
Tra le unità commercializzate, vi sono anche imbarcazioni acquistate ed utilizzate per il supporto alle operazioni di soccorso in mare da enti di rilievo nazionale.
Allo scopo di eludere la vigente normativa in materia di conduzione di unità da diporto, erano state porgettate e costruite modo d’acqua da equipaggiare dopo la vendita con motori fuoribordo aventi potenza inferiore agli standard minimi per i quali è previsto l’obbligo della patente nautica.
Le attività di indagine proseguiranno nei prossimi giorni.
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