FONDI: VEDOVA COLPITA DA TUMORE, PER LEI LISTE DI PRENOTAZIONE SEMPRE CHIUSE

Un appello accorato, una denuncia disperata. Viene da una vedova di Fondi, da un anno impegnata a combattere le conseguenze di un cancro. Per lei, oltre la malattia, la beffa dei servizi sanitari pubblici che le sbattono la porta in faccia.

“Appartengo alla categoria dei pazienti con “codice 48″ (colpiti da tumore, n.d.r.). Dopo aver già dovuto affrontare spese superiori alle mie possibilità per sottopormi a esami di controllo della malattia, mi è stata fissata un’altra visita di controllo per maggio 2012. In quell’occasione dovrò portare i risultati di esami particolari da cui i medici potranno capire il livello raggiunto dal male e decidere, di conseguenza, gli opportuni rimedi per tamponare l’eventuale aggravamento. Di tutti gli esami che dovrò eseguire, sono riuscita a prenotarne, per il mese di aprile, solo uno. Gli altri dovrò effettuarli a pagamento in quanto – come mi hanno detto per la seconda volta in un anno, all’Asl – le liste di prenotazione sono bloccate. La spesa per affrontare tutte le analisi propedeutiche alla visita di controllo superano il migliaio di euro e risultano assurdamente sproporzionate rispetto all’ammontare della mia pensione di reversibiità che è di sole 700 euro al mese. Tra l’altro vivo in un’abitazione per il cui solo affitto pago 400 euro. A quella cifra va aggiunto il costo del condominio, della luce e dell’acqua. Mi sorprende e mi indigna tanto il fatto che le stesse analisi, proposte a una struttura privata, a pagamento, possono essere svolte già dal giorno successivo. Mi chiedo, allora, se in questa Italia dove ci si riempie la bocca di sanità popolare e di solidarietà per le fasce deboli, una persona debba essere condannata a morire perchè i soldi dello stato, anzichè per le impellenze drammatiche che colpiscono le persone meno abbienti, vengono spesi per i vitalizi dei figli di un dio maggiore, a qualunque casta essi appartengano. So bene – conclude la signora – che il mio sfogo non è il primo di questo tipo, nè resterà l’ultimo, ma urlo la mia rabbia affinchè forse l’insistenza dei malcapitati come me potrà far smuovere qualche cosa”.


Noi, sinceramente, da parte nostra, ce lo auguriamo sinceramente di tutto cuore.

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