“Gli immigrati non devono essere considerati un problema, ma una opportunità di sviluppo sociale, culturale ed economico. Il Lazio si pone come modello di integrazione e di accoglienza”.
Lo dichiara la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, in occasione della 98ma Giornata mondiale del migrante e del rifugiato.
“La Regione è impegnata in diversi progetti – aggiunge – come il Festival della Multiculturalità e un Concorso artistico dei Popoli, oltre a un nuovo assetto per la Consulta regionale per l’immigrazione”.
“Nel Lazio – spiega Polverini – stiamo realizzando un vero e proprio modello di accoglienza. In piena emergenza umanitaria, durante gli sbarchi dal Nord Africa, abbiamo immediatamente accolto cento minori non accompagnati,un segnale importante, dato anche alle altre regioni. Da allora i numeri si sono moltiplicati. Il Lazio ha ospitato oltre 700 minori, che si sono aggiunti ai 430 già presenti sul territorio regionale. Parliamo del 20 per cento di tutti i minori non accompagnati presenti in Italia, il doppio rispetto a una regione come la Lombardia”.
“Un modello di accoglienza, però – precisa Polverini – che non risponde solo all’emergenza, ma affronta l’immigrazione in maniera strutturale. In quest’ottica si inserisce il Prir Lazio, il nostro progetto per i rifugiati, che oltre ad assicurare un alloggio, prevede percorsi di inserimento lavorativo calibrati sul background dell’immigrato e sulle offerte lavorative dei territori. Più di cinquanta sono state le associazioni e gli enti che hanno aderito al progetto e oltre 3.300 i posti di accoglienza messi a disposizione”.
“Quello a cui puntiamo – aggiunge l’assessore alle Politiche sociali e Famiglia, Aldo Forte – è un modello di accoglienza a 360 gradi, che riguarda la dimensione lavorativa, sociale e culturale. Da qui l’idea di un Festival della Multiculturalità e di un Concorso artistico dei Popoli. Si tratta di nuovi percorsi per favorire l’integrazione, per creare nuovi luoghi e momenti di incontro e di dialogo, anche a livello istituzionale. In questo senso, la Consulta regionale sull’immigrazione è determinante. La complessità della vecchia norma ne ha di fatto impedito la costituzione, per questo abbiamo deciso di semplificare le procedure. Daremo maggiore peso alle associazioni di immigrati che potranno eleggere direttamente i loro rappresentanti e fornire, così, il loro prezioso contributo alla programmazione regionale”.