LENOLA: MIGLIORANO LE CONDIZIONI DI MARCO CAPODIFERRO

Spiragli positivi si registrano nelle condizioni generali di salute di Marco Capodiferro, il 46enne operaio di Lenola, rimasto ustionato mentre operava, con la ditta con cui lavora e che aveva ricevuto un apposito appalto dall’Enel per la riattivazone dei cavi della corrente che l’inclemenza climatica aveva gettato a terra, ad Acuto, uno dei centri della Ciociaria più colpiti dall’emergenza neve.

L’uomo, ricoverato presso l’ospedale “Sant’Eugenio” di Roma, era stato investito dalla tensione di un cavo da 20.000,00 volt che gli aveva procurato ustioni di terzo grado. Ieri l’uomo aveva anche incontrato la moglie che era corsa a Roma a fargli visita. La notizia che il decorso della drammatica condizione di salute stia volgendo al meglio, ha arrecato grandissimo sollievo ai parenti e agli amici, oltre che a tutte le figure istituzionali che avevano seguito la sua vicenda, evidenziandone lo spirito di sacrificio che lo ha portato ad avere sprezzo del pericolo per contribuire a far cessare prima i disagi della gente del Frusinate, priva di energia elettrica e, di conseguenza, di una una serie di servizi ad essa collegati perchè funzionanti solo con quella forma di energia.


Nella vicenda pare già archiviata la nota stonata scaturita da una notizia destituita di qualsiasi fondamento che era stata fatta circolare dall’Ansa e che annunciava l’avvenuto decesso dell’operaio. La diffusione del comunicato ha addirittura tratto in inganno, tra gli altri, il governatore del Lazio, Renata Poverini, e il presidente della stessa Regione, Mario Abbruzzese, i quali avevano espresso la loro ufficiale solidarietà e vicinanza alla famiglia del Capodiferro erroneamente ritenuto una nuova vittima mortale del lavoro. Un figura non proprio esaltante per le massime figure isituzionali della Regione che incorpora la capitale della Nazione.

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