ULTIMI TRE GIORNI DI EVENTI PER LA “FONDI CHE NON C’E’ PIU'”

Sta replicando il successo dello scorso anno la 2a edizione de “la Fondi che non c’è più”, e si avvia a conclusione in questo imminente week-end. La mostra/evento organizzata dall’associazione culturale “Il Quadrato” resterà aperta fino al 12 febbraio, dalle ore 9 alle ore 13, e dalle ore 17 alle ore 22. Ogni sera, dalle ore 19 alle ore 21, un approfondimento storico-culturale tematico arricchisce la manifestazione. Il calendario degli appuntamenti ha proposto incontri dedicati alla tradizione e al costume, al folklore ed al teatro, alla pittura e alla poesia, passando per la passione politica e l’arte.

Stasera, venerdì 10 febbraio, dalle ore 19, Marialuisa Fiore modererà il convegno “inFondiMusica” per parlare di “culture ed attività musicali nel ‘900 fondano”, in compagnia di numerosi musicisti che hanno dato lustro alla città, in particolare Gabriele Pezone, Cliò Luciani, Raffaele Cherubino, Gina Preti (figlia del Maestro Sergio Preti), Sandro Sposito, Claudio Chiusano (nipote di Felice, del “Quartetto Cetra”), Maria Di Biasio, Leone Faiola della Banda Musicale “Città di Fondi” ed Enzo Paolo Cima.


Domani, sabato 11 febbraio, sarà Valentina Notarberardino a proporre l’incontro “Scatti nella memoria” per un confronto tra i fotografi di Fondi, ed in particolare Lello Padrone, Giuseppe Manzo, Egidio Daniele e Vincenzo Bucci. Professionisti ed amatori, amanti della città e delle sue bellezze, risponderanno alle domande della Notarberardino, da anni impegnata come ufficio stampa della “Contrasto”, casa editrice di primo piano nel settore della fotografia, che alla vasta produzione editoriale affianca l’organizzazione di mostre nei più importanti spazi espositivi italiani.

Domenica 12 febbraio si terrà l’ultimo appronfondimento, nella serata di chiusura della mostra. Introdotto e moderato da Francesco Giorgio, l’appuntamento sarà dedicato alla memoria di Enzo d’Ettorre ed alla “fondanità come stile di vita”. Prenderanno parte all’incontro Giulia Rita Forte, Carmina Izzi (vedova d’Ettorre), e lo studente di Storia Medievale Diego Morgera, per un momento di riflessione sul valore del dialetto e delle opere del nostro concittadino scomparso tredici anni fa come patrimonio per le giovani generazioni.