VENTISEIENNE SI GETTA SOTTO UN TRENO A FONDI

AGGIORNAMENTO – Si chiama Singh Bud Das, il 26enne di nazionalità indiana, trovato cadavere lungo i binari della ferrovia Roma-Napoli, 800 metri prima della stazione di Fondi, lato Roma.

Ne hanno accertato l’identità gli agenti della Polfer di Formia che procedono nella ricostruzione del tragico incidente. Gli uomini del comandante Pasquale Tedesco hanno accertato che l’uomo viveva ad Anzio, insieme a un cugino, con regolare permesso di soggiorno. Nella giornata di domenica era sceso a Fondi dove -come aveva comunicato al parente rimasto nel centro costiero romano- aveva intenzione di trascorrere la giornata libera da impegni lavorativi insieme ad amici e conoscenti che popolano la numerosa comunità indiana nella città della Piana.


Per cause ancora al vaglio degli inquirenti, l’uomo è stato travolto da un convoglio in transito sui binari della linea Roma-Napoli, senza che nessuno se ne accorgesse. A rilevare il tragico impatto è stato il macchinista del treno regionale 2383, Roma-Minturno, che, transitando al km 108,656, proprio alle porte dello scalo Fondi-Sperlonga, attorno alle ore 8,00 di domenica, notava la sagoma di una persona riversa a terra. L’operatore della locomotrice dava subito l’allarme, consentendo il rirovamento e il recupero del corpo del poveretto, purtroppo ridotto a brandelli, lungo i binari.

Tutto questo mentre la circolazione restava operativa su un solo binario, in quanto una linea veniva bloccata dalla 8,15 fino a mezzogiorno, ora in cui, grazie alla tempestività delle operazioni del caso svolte dagli agenti del dirigente Tedesco, i treni hanno potuto riprendere a transitare in tutti e due i sensi di marcia.

La salma del 26enne, recuperata dall’agenzia di pompe funebri Zomparelli & Viola di Fondi, è stata depositata, su disposizione del magistrato di turno, presso l’obitorio del cimitero di Fondi, in attesa delle decisioni che il giudice vorrà prendere relativamente all’ipotesi di un chiarificatore esame autoptico.

Nel caso di un incidente analogo, che vide un altro immigrato del golfo del Bengala perdere la vita nei pressi dello scalo di Monte San Biagio, dopo essere stato travolto da un treno in transito, nel febbario del 2007, successe che nessun parente venne a rivendicarne la salma che rimase per moltissimo tempo nella cella frigorifera dell’obitorio fondano dove il magistrato di turno di quella occasione l’aveva fatta collocare.