CISTERNA DI LATINA, MASERPACK: INCONTRO INTERLOCUTORIO

Nell’incontro odierno presso la Federlazio di Latina, conclusosi alle ore 10:30, inerente la procedura di mobilità aperta dall’azienda Maserpack di Cisterna per 9 lavoratori, le RSU aziendali e il SLC-CGIL hanno costatato il perdurare dell’irrigidimento delle controparti. Federlazio e  Maserpack, infatti, hanno ribadito la posizione di totale chiusura a un confronto che tenesse conto degli investimenti e degli obiettivi che l’azienda ha programmato nel breve termine, acquisto di una nuova macchina da stampa con uno specialista che ne sta seguendo tutte le fasi preliminari già da ottobre scorso, il conseguimento di certificazioni di qualità, che rappresentano, come da noi riconosciuto, un positivo passo verso il rilancio sul mercato.

“La logica aziendale, rappresentata con l’irrigidimento sulle posizioni dei licenziamenti,  prevede come strategia esclusiva quella di una vera e propria esautorazione di una parte della forza lavoro. Inspiegabile.


Per noi, invece, si tratta di affrontare nel merito i problemi reali dell’azienda e confrontarci per trovare il percorso che consenta all’azienda di tenere uniti la necessità di attendere il momento della ripresa, in cui ci ostiniamo a credere, con il mantenimento dei livelli occupazionali. La ristrutturazione che sta vivendo Maserpack va accompagnata con un percorso di ammortizzatori sociali che consenta di gestire senza traumi per i lavoratori il necessario tempo per recuperare la propria fetta di mercato e tornare alla piena capacità produttiva. Così come presentata la mobilità, infatti, prevede la ristrutturazione con l’acquisto di una nuova macchina e contestualmente la ricostruzione dell’ufficio commerciale, e non una crisi irreversibile verso la chiusura.

Pertanto, avendo presentata, livelli e figure fungibili nella mobilità, si ravvedono tutti i requisiti previsti per legge per una CIGS per ristrutturazione orientata alla ripresa piena della produzione dello stabilimento, solo allora si potranno fare valutazioni concrete sul reale fabbisogno aziendale, anche rispetto alla nuova tecnologia che sta per essere introdotta.

Auspichiamo che dalla totale indisponibilità aziendale a ricercare percorsi diversi dal mero licenziamento dei lavoratori, individuandoli e accompagnandoli da subito alla mobilità con un periodo di CIGS a rotazione, si giunga ad una valutazione diversa al il confronto che si terrà in regione, ricordando contestualmente che Maserpack da quando insiste sul mercato non ha mai utilizzato un’ora di ammortizzatore sociale statale.

La CGIL e le RRSSU, ritengono che la mancata inversione di orientamento, non può essere avallata dal sindacato, e pertanto l’azienda per il licenziamento non ha necessità della firma  del sindacato ma può autonomamente farlo al termine del percorso della procedura stessa di mobilità aumentando, per noi inspiegabilmente, il numero dei disoccupati di questa provincia”.