CARABINIERI E NIPAF RITORNANO AL COMUNE DI FORMIA PER ACQUISIRE DOCUMENTAZIONE ALLA SEZIONE URBANISTICA

Qualcuno sostiene con un pizzico di malizia che l’archivio della ripartizione tecnica del comune di Formia da tempo sia stato trasferito altrove, presso gli uffici della Procura della Repubblica in via Ezio a Latina. Questa considerazione non è poi campata in aria dopo il ritorno, questa mattina, degli agenti dei Carabinieri della Compagnia di Formia e del Nipaf della Guardia Forestale al quarto piano del palazzo municipale. Con una delega firmata da ben tre magistrati, il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia e i sostituti procuratori Olimpia Monaco e Giuseppe Miliano, gli inquirenti hanno chiesto di parlare con il dirigente della sezione urbanistica del comune, l’architetto Roberto Guratti, e di acquisire le pratiche riguardanti l’apertura di un’attività commerciale, nei pressi della pinetina di Vindicio a Formia. Si tratta di un chiosco che ha subito una trasformazione vera e propria violando severi e precisi vincoli di natura paesaggistica ed ambientale. I Carabinieri ed il Nipaf hanno sequestrato quanto rimaneva al comune di Formia del carteggio relativo alla realizzazione, anni addietro, del Poseidon, il complesso balneare di Vindicio che, costruito sul mare a pochi metri dal porticciolo turistico di Caposele, comprendeva un tempo un ristorante, un bar ed una piscina separata dal mare dalle rocce. Perché questo interessamento della Procura nei confronti del Poseidon? Questa struttura stava per riaprire i battenti? Di certo l’ultimo sequestro penale fu operato dalla Guardia Costiera di Formia su ordine del sostituto procuratore della Repubblica di Latina Maria Eleonora Tortora che chiese l’apposizione al Gip Lucia Aielli dei sigilli perché la struttura sarebbe stata realizzata nei primi anni ottanta su un’area demaniale violando le disposizione del codice della navigazione. La nuova inchiesta dei Carabinieri e del Nipaf è coperta dal massimo riserbo e non si escludono importanti e clamorosi colpi di scena