CORI: NO ALL’APERTURA DI UNA NUOVA CAVA: LA GIUNTA PORTA LA QUESTIONE IN CONSIGLIO COMUNALE

Nel prossimo Consiglio comunale, aperto al contributo di cittadini, associazioni ed organizzazioni che vorranno aderire, si discuterà della questione relativa alla richiesta di apertura di una nuova cava nel territorio di Cori da parte della società Cave Lepini S.p.a.
Lo ha annunciato il Sindaco Tommaso Conti in seguito all’ultima Conferenza dei Servizi in materia che ha espresso parere favorevole al proseguimento dell’iter amministrativo regionale che potrebbe portare all’apertura di un nuovo sito estrattivo sul suolo comunale per conto della suddetta società.
“Abbiamo già ribadito, sia in sede di Conferenza dei Servizi che con due lettere inviate dall’Amministrazione comunale alla Commissione Ambiente e Attività Produttive della Regione Lazio il nostro secco orientamento negativo all’apertura di una nuova ferita ambientale nel nostro territorio” – spiega il primo cittadino, che prosegue – “Non solo riteniamo che non serva, ed anzi sia dannosa al futuro del paese, ma anche che la Regione Lazio non possa andare contro la volontà dell’Ente comunale a cui la Costituzione e le norme attribuiscono la competenza in materia di programmazione del territorio.”
Tommaso Conti ricorda poi che, seppur in vigore una norma regionale che parla di rilevante interesse sovracomunale, questo deve essere debitamente specificato e motivato, cosa ad oggi ancora non avvenuta, motivo per il quale ci si chiede: quale è questo rilevante interesse sovracomunale che giustifica l’apertura di una nuova cava proprio in questo territorio? E di chi è l’interesse effettivo, dell’assetto produttivo generale in materia di edilizia o di qualcuno che risponde al nome di Marco Picca, Amministratore unico della società Cave Lepini S.p.a. e Assessore al commercio del Comune di Latina per conto di “Città Nuove”? E come è possibile che la richiesta particolare di una sola società, Cave Lepini S.p.a., possa coincidere con l’interesse generale specificato dalla norma? Anche perchè, a quanto risulta, le società estrattive già presenti sul territorio stanno mettendo a riposo i lavoratori per riduzione della propria attività.
“Apriremo su questo tema una riflessione politica seria dalla quale dovranno emergere i reali interessi che gravitano intorno all’apertura di questa nuova cava” – conclude Conti.