L’ASSESSORE REGIONALE TIERO SI ESPRIME IN MERITO ALLE AZIENDE VENATORIE

L’assessore provinciale Enrico Tiero

“Le aziende venatorie non sono una regalia fatta dall’assessore provinciale alla caccia ad alcuni privilegiati, ma sono Istituti previsti dalla normativa nazionale e regionale, in relazione alla quale è stato approvato il Piano Faunistico Provinciale che dal 1998 disciplina le modalità di istituzione e di funzionamento di dette Aziende.” La dichiarazione è dell’assessore provinciale all’agricoltura, caccia e Pesca Enrico Tiero.
La normativa regionale e i conseguenti Calendari Venatori emanati dalla Regione, danno facoltà all’interno delle predette AA.FF.VV. il prelievo alla migratoria secondo i limiti e la modalità vigenti per gli AA.TT.CC.; vale la pena a tal proposito citare il comma 4, art. 4, del calendario venatorio 2012/13 : “nelle aziende faunistico venatorie, il prelievo venatorio, per le specie determinati il proprio indirizzo faunistico e comunque ricomprese negli elenchi di cui al successivo art. 7, comma 1, fatto salvo quanto disposto al successivo comma 6 del medesimo articolo, è attuato secondo le previsioni contenute nei piano di prelievo annuali approvati dalla Provincia, senza limite di carniere giornaliero. Per le specie non determinanti l’indirizzo faunistico, il prelievo venatorio è attuato secondo le limitazioni previste dal presente calendario venatorio”.
“Pertanto, ove non sopraggiungono precise norme da parte del legislatore nazionale o regionale- continua l’assessore Tiero- la polemica su queste basi è oziosa e sterile, tentando di contrapporre quali alle Aziende, con caccia per privilegiati, al resto dei cacciatori, che secondo questa tesi sarebbero stati defraudati di un diritto naturale (libera caccia) che nella legislazione non è dato trovare, in quanto il territorio è diviso in caccia programmata (AA.TT.CC.) e Aziende Faunistiche Venatorie. Peraltro, la legge stabilisce le finalità di dette Aziende disciplinate da piani di assestamento e da piani di miglioramento ambientali annuali, controllati ed approvati dagli Uffici Provinciali e dagli Organi di Vigilanza (Polizia Provinciale e tutti gli altri Organi preposti alla vigilanza), che sanzionano puntualmente in caso di infrazione.”
“A quanto risulta non può nessuna polemica nascondere gli sforzi dei Concessionari e dei Soci (che non sono solo i residenti del Comune di riferimento) per favorire migliorie ambientali e radicamento della fauna stanziale, e non ultimo coesione sociale e crescita della cultura venatoria- conclude Tiero – Voglio dire che la caccia vive da anni un momento difficile, e non certo a causa delle AA.FF.VV., e quindi il contributo di tutti, finalizzato a nuovi percorsi per l’ambiente e la fauna è benvenuto; ciò di cui non c’è certamente bisogno sono polemiche e battaglie contro “i mulini a vento” e battaglie demagogiche.”