OMICIDIO MOLLICONE: L’ESAME DEL DNA SCAGIONA SUPRANO

Non c’entra nulla il carabiniere di Itri Francesco Suprano con il delitto di Serena Mollicone, la ragazza di Arce di 18 anni uccisa misteriosamente nel 2001. L’esame del Dna e le impronte dattiloscopiche rilevate ai sei indagati per l’omicidio di Serena Mollicone, sono risultati negativi e quindi l’indagine, almeno in maniera ufficiosa, potrebbe ricominciare da capo. L’appuntato Suprano all’epoca dei fatti prestava servizio presso la stazione dell’Arma di Arce e il suo nome era stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Cassino con le gravissime ipotesi di reato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. A finire nei guai furono lo scorso anno il suo superiore, l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, il figlio Marco, la moglie e in ultimo l’ex fidanzato di Serena Mollicone, Michele Fioretti e la madre Rosina Partigianoni. Tutti lo scorso mese di luglio si sono sottoposti volontariamente alla prova del test genetico. I carabinieri del Ris consegneranno i risultati ufficiali al procuratore Mario Mercone entro qualche settimana. Dalle indiscrezioni trapelate sembrerebbe che le impronte dattiloscopiche rinvenute sul nastro isolante che avvolgeva le mani e i piedi della 18enne di Arce, potrebbero essere comparate con alcune presenti nella banca dati dell’Afis. Si riapre clamorosamente il caso dell’uccisione della diciottenne Serena, ritrovata cadavere nel bosco tra Arce ed Anitrella . Nel 2008 un brigadiere dei carabinieri, Santino Tuzzi, all’epoca del delitto in servizio alla stazione di Arce, si suicidò sparandosi al petto. Quattro giorni prima era stato interrogato come testimone e aveva rivelato che il giorno in cui Serena scomparve la vide entrare in caserma. La giovane potrebbe aver scoperto qualcosa di losco e sarebbe andata dai carabinieri per denunciarla. Qualcuno l’avrebbe tramortita e poi abbandonata nel bosco, dove due giorni dopo fu ritrovata morta .  “Aspettiamo la consegna dei risultati, fino a quel momento io resterò nelle mie convinzioni – spiega Guglielmo Mollicone, padre di Serena – mia figlia è stata uccisa perchè voleva aiutare i giovani del paese ad uscire da un giro di droga”