NUOVO RAID AL CIMITERO DI ITRI.

Alla fine degli anni Ottanta l’avevano preso di mira per profanare le tombe, staccare i crocifissi e metterli capovolti, celebrare messe nere, lasciarvi gatti morti e appesi a uno spago, dormire nei loculi vuoti, per dare tono alla loro vocazione di partecipanti ai riti satanici, con gli episodi tanto eclatanti di qualcuno che dormiva, in casa, dentro una bara funebre mai usata per il suo pietoso scopo finale.
Oggi, invece, il cimitero di Itri è diventato luogo di razzia per i ladri di rame o di costosi vasi in ceramica.
L’ennesimo raid sacrilego si è registrato la notte di domenica 16 settembre 2012. A denunciarlo sono stati una trentina di nuclei familiari che, recatisi presso il sacro luogo, hanno visto l’architettura tombale che contiene i resti dei loro parenti spogliata di fioriere, portalumini, crocifissi, lettere identificative del defunto. Tutto rigorosamente in rame. Comprensibile la loro rabbia che fa seguito a quella scatenata da precedenti episodi che hanno visto anche la reazione di parenti che hanno censurato l’azione malavitosa dei ladri con scritte a base di vernice o con anatemi lanciati attraverso cartelli appoggiati sulle tombe. Purtroppo la lontananza dal centro del paese (tre chilometri), l’ubicazione in una zona isolata (ai bordi della statale Appia, nel tratto Itri-Fondi) la facilità che si incontra nello scavalcare il muro
di cinta e la mancanza di un sistema di videosorveglianza rendono l’azione dei ladri oltremodo facile. Ecco perchè il sindaco De Santis, indignato per l’ennesimo atto sacrilego ha assicurato che non appena saranno terminati i lavori per l’ampliamento del cimitero, i due corpi, che verranno uniti, saranno dotati di un sistema di videosorveglianza.
Questione di un semestre e poi le cose dovrebbero cambiare. Sicuramente in meglio. Per lo meno così si spera.