OPERAZIONE SAN MAGNO, L’ARRESTO A ROMA DEL 51ENNE CARLO ZIZZO

Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Formia, in Roma, hanno tratto in arresto Zizzo Carlo del 61, residente in Fondi (LT), intermediario di auto, con interessi commerciali prevalentemente sulla Capitale, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il decorso 29 ottobre 2012, dal GIP presso il Tribunale di Latina, dott. De Robbio, su richiesta della locale Procura, dott.ssa Falcione, che ha coordinato la complessa indagine.

Come condiviso dal citato GIP sussistono gravi indizi di colpevolezza a carico di ZIZZO Carlo per i delitti ipotizzati dal Pubblico Ministero e dai Carabinieri di Formia nella richiesta di custodia cautelare.


*Carlo Zizzo*

ln particolare, l’indagato emerge dalla lettura degli atti come autore di prestiti per: rilevanti importi di denaro in favore dii P. A., imprenditore di origini napoletane, residente in Formia, nel quartiere San Remigio, attualmente rappresentante commerciale,  ed in danno di altro imprenditore romano, socio di maggioranza di un’agenzia immobiliare B. A.G.. del 65, a fronte dei quali ha ottenuto denaro con interessi ampiamente superiori al limite di legge, anche avvalendosi di intimidazioni e di vere e proprie condotte estorsive, per l’esecuzione delle quali si è probabilmente avvalso del co-indagato M. D. del 81 di Fondi, a carico del quale non sussistono, tuttavia, elementi sufficienti in particolare per l’unico episodio formalizzato in uno dei specifici capi di imputazione, riferito all’atto intimidatorio subito dal P.A. il 04 maggio 2011, quando all’indirizzo della sua abitazione furono sparati, come rilevato, nella circostanza, dai carabinieri di Formia, intervenuti sul posto per specifici accertamenti scientifici, nr. 5 colpi di pistola cal. 9, come accertato successivamente a scopo intimidatorio per la restituzione, come si vedrà, del denaro prestato compresi gli imposti interessi usurai.

Esistono, invece, elementi indizianti a carico del citato M.D di Fondi, perché in correità con lo Zizzo viene ritenuto indiziato della tentata estorsione in danno del B. G. per fatti avvenuti in Roma nell’anno 2011.

Tutti gli episodi contestati allo ZIZZO appaiono invece assistiti da robusti elementi indiziari, costituiti oltre che dalle dichiarazioni delle parti offese, dagli esiti della consulenza tecnica eseguita nel corso delle indagini  e dalle attività tecniche svolte.

Nel dettaglio si esaminano di seguito le condotte usuraie ed estorsive di Zizzo Carlo in danno delle due citate vittime, un imprenditore in gravi difficoltà economiche napoletano ed uno romano.

USURA ED ALTRI REATI IN DANNO DI P.A. , napoletano, residente in Formia, attualmente rappresentante commerciale

E’importante preliminarmente affermare che, a seguito dell’atto intimidatorio subito, sono stati i Carabinieri stessi di Formia, dopo aver raccolto la preliminare denuncia della vittima dell’intimidazione ed aver scandagliato la sua vita privata, a favorire, cercando la collaborazione della vittima stessa,  un processo di denuncia.

In quella sede, infatti, P.A. ormai sopraffatto e, come dimostrato con sms, mostrato ai carabinieri, pronto al suicidio, riferiva di essere da un paio di anni vittima di usura da parte dello Zizzo nel modo che sotto sarà meglio dettagliato.

Infatti, il P.A. ammetteva di aver chiesto allo Zizzo un prestito di € 500.000, per una restituzione che aveva comportato fino al momento in cui l’imprenditore ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri l’esborso di tassi usurai del 132% annui (circa 11.000 € mensili di tassi usurai fino alla restituzione dell’intero conto capitale).

Da qui, il sospetto che sia stato lo Zizzo stesso, il mandante di quell’atto intimidatorio, M.D di Fondi il probabile esecutore secondo i carabinieri, nei confronti di P.A. di Formia che, sopraffatto, aveva riferito allo Zizzo stesso di non essere in grado di restituire quanto aveva ricevuto e pertanto l’avrebbe fatta finita.

Accertamenti successivi alla denuncia di P.A. , apposita delegati ad un CTU nominato dalla Procura di Latina, dott. ssa Falcione, hanno inequivocabilmente dimostrato che lo Zizzo aveva praticato, come detto, un tasso usuraio del 132% a fronte di un tasso legale compreso, nel trimestre di riferimento, tra il 18% ed il 20%

USURA ED ESTORSIONE IN DANNO DI B.G. IMPRENDITORE ROMANO

Sono stati proprio gli accertamenti patrimoniali coordinati dallaPprocura e le contemporanee attività tecniche a carico dell’indagato che hanno portato i Carabinieri di Formia successivamente all’atto intimidatorio, commesso in danno del P. A. , all’imprenditore romano A.G. B del 64, socio di maggioranza di una società immobiliare di Roma, scoperto come ulteriore vittima di usura dello Zizzo e come si vedrà, in una circostanza specifica, anche di estorsione in suo danno ,in concorso con il citato suo esecutore materiale, M.D. di Fondi..

Le successive indagini dimostreranno, infatti, che lo Zizzo approfittando dello stato di bisogno improvviso dell’imprenditore gli erogava un prestito di € 400.000,00, richiedendogli, nel giro di due anni, tassi usurai, fino alla restituzione del conto capitale del 96%  a fronte del 18% , soglia di legalità nel periodo di riferimento.

Nella circostanza, per ripianare il suo debito il B.A. si vedeva costretto a cedere anche la propria autovettura un’Audi Q8 a persone riconducibili allo Zizzo stesso..

In una circostanza, questa volta certa, perché ammessa dal denunciante B.A. , lo Zizzo ha usato la stessa intimidazione , che probabilmente ha esercitato, come detto, anche verso il .P.A..

Infatti, come ammesso dal B., in una circostanza, lo Zizzo lo ha percosso e minacciato di morte puntandogli una chiave alla gola se non avesse restituito l’intera somma erogatagli, comprensiva degli imposti tassi usurai (come detto del 96%).

In un’altra circostanza,  di poco successiva, invece, evidentemente lo Zizzo faceva telefonare al B. A. avvalendosi di un suo complice che con accento campano gli riferiva che “gli avrebbe rotto il culo” se non avesse restituito i soldi datigli.

Un ulteriore fondamentale accertamento svolto che ha supportato in modo incontestabile la necessità cautelare in danno dell’odierno arresto, di chiara proclività alla delinquenza,  è stata rappresentata dal fatto che, nell’ultima dichiarazione dei redditi, lo Zizzo che, come visto movimentava, somme consistenti di denaro, si è dichiarato NULATENENTE.

Nei prossimi giorni sarà interrogato in carcere per i previsti riti di garanzia.