MANIFESTAZIONE DEGLI AGRITOLTORI DELL’AGRO PONTINO AL TRIBUNALE

Si è tenuta in data odierna una partecipatissima manifestazione di Agricoltori dell’agro Pontino che hanno manifestato innanzi il Tribunale di Latina tutto il loro disagio per la stringente crisi economica che sta mettendo sul lastrico le loro aziende agricole. Molte, delle oltre 1800 imprese che operano nel settore, sono minacciate non solo dalle procedure fallimentari ma dagli appetiti delle mafie d’importazione e locali che tentano di acquisirle all’asta. Non si contano negli ultimi mesi gli attentati incendiari a danno di aziende agricole,specie nell’area del Circeo,che sono il segno di come la criminalità organizzata stia attuando un “piano di paura” capace di far recedere gli agricoltori da ipotesi di resistenza alle politiche di acquisizione dei loro beni aziendali.
La manifestazione organizzata dalle Associazioni: “I Cittadini contro le mafie e la corruzione” C.r.a- Dignità Sociale e Antonino Caponnetto, ha avuto il consenso e la partecipazione di altri soggetti economici del territorio e la solidarietà espressa da numerosi altri cittadini. Nel corso dell’iniziativa gli organizzatori hanno tra le altre attività, annunciato come nelle prossime settimane si terranno incontri con delegazioni di imprenditori agricoli della provincia di Roma, di Frosinone, di Rimini e di altri importanti centri agricoli nazionali per organizzare risposte congiunte capaci di sensibilizzare l’opinione pubblica ed il Governo su questa emergenza economica e di legalità che corre un settore strategico del nostro Paese, da mesi sotto attacco dagli appetiti della criminalità organizzata.
Gli organizzatori hanno inviato alle sottoscritte autorità la seguente nota contenente alcune proposte capaci quantomeno di contenere il fenomeno e di avviare il confronto per le possibili soluzioni del problema che, a dire delle associazioni organizzatrici è strategico per un incisiva lotta alle mafie in un territorio ubicato intorno la Capitale del Paese.

Al Signor Presidente della Repubblica


Al Signor Presidente del Consiglio dei Ministri

Al Signor Prefetto di Roma

Al Signor Prefetto di Latina

Al Signor Prefetto di Frosinone

Al Signor Presidente dell’Amministrazione provinciale di Roma

Al Signor Presidente dell’Amministrazione provinciale di Latina

Al Signor Presidente dell’Amministrazione provinciale di Frosinone

Al Signori Sindaci delle provincie di Roma,Latina,Frosinone

Al Signor Presidente del Tribunale di Roma, Latina, Frosinone

Al Signor Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di  Roma e
Napoli

Alla Direzione Investigativa Antimafia di Roma e Napoli

Al Signor Procuratore della Repubblica del Tribunale di Roma, Latina e
Frosinone

Al Signor Questore di Roma, Latina e Frosinone

Al Signor Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Roma, Latina e
Frosinone

Al Signor Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, Latina e
Frosinone.

*Oggetto: infiltrazioni delle criminalità organizzata nelle procedure di
vendita all’asta delle aziende e degli immobili.*

Sono ben 1800 le aziende agricole esistenti in provincia di Latina e
altrettante nel Lazio in forte difficoltà economica.
Di queste molte  stanno rischiando, a causa dei debiti contratti per la crisi
e di un mercato occupato ormai da prodotti importati da altre Regioni come da
altri Stati e, dunque, penalizzate da una commercializzazione fuori da ogni
controllo. Ciò con il concreto rischio di cadere nelle mani della camorra o di
altre associazioni criminali.
In questo contesto, sono già centinaia le aziende che, per effetto di
procedure esecutive immobiliari, sono finite all’asta per essere poi state
aggiudicate a soggetti dalla dubbia capacità imprendotoriale e, più
verosimilmente, prestanomi di soggetti mafiosi o,comunque, legati alla malavita
organizzata.
Quanto innanzi non sia inteso quale mera illazione frutto di visioni
fantasiose giacchè non poche sono le aziende oggetto di aggiudicazione già
sequestrate dalla magistratura inquirente o, comunque, in fase di confisca
perchè – come appurato a seguito di indagini – finite nel patrimonio
immobiliare dei clan mafiosi operanti nella Regione Lazio.
Le mafie, stabilmente radicate già da tempo nel nostro territorio, si sono
appropriate di una larga fetta del settore economico, e dopo essersi
impadroniti del mercato immobiliare e di quello commerciale, sono oggi pronte
ad accaparrarsi anche di quello agricolo siccome strategico, sotto il profilo
imprenditoriale nell’area dell’agropontino.
E’ questa la ragione per cui le Associazioni :

*I Cittadini Contro le Mafie e la Corruzione*

* Antonino Caponnetto*

* C.R.A. – Comitati Riuniti Agricoli*

*Dignità Sociale*

al fine di sensibilizzare l’attenzione delle Istituzioni sulla gravità di tale
problematica divenuta ormai chiara emergenza sociale, hanno organizzato per
*GIOVEDI’ 8 NOVEMBRE,alle ore 09,30*,un presidio innanzi il Tribunale di Latina
composto da propri rappresentanti oltre che dai titolari di aziende agricole,
commerciali e artigianali simbolo della sana forza economica del Paese in cerca
di riscatto oltre che di tutela.
Le dette Associazioni, nel sollecitare un fermo intervento da parte delle
Istituzioni, chiedono:

– che vengano espletate indagini per  verificare la reale identità degli
aggiudicatari d’aste giudiziarie di aziende agricole, commerciali o
artigianali.

– che siano effettuate indagini patrimoniali sugli aggiudicatari al fine di
verificare la legittima provenienza dei capitali dagli stessi impiegati per la
partecipazione alle aste.

– che sia disposta la sospensione del decreto di trasferimento del compendio
aggiudicato sino alla conclusione dei menzionati accertamenti.

– che siano predisposti controlli sulla filiera agroalimentare al fine di
allontanare gli interessi delle mafie dal settore con specifico riferimento
alla produzione, al trasporto ed alla commercializzazione dei prodotti
agricoli.

– che vengano predisposti tavoli di monitoraggio e di controllo dalle Forze
dell’Ordine e dagli uffici competenti nel settore delle aste immobiliari per
evitare il riciclaggio di danaro sporco da parte di associazioni malavitose.

– che venga attivato un tavolo istituzionale  capace di promuovere idonee
iniziative per preservare il tessuto imprenditoriale sano della Regione.

*Antonio   Turri per:  I Cittadini Contro le Mafie e la Corruzione*

*Elvio  Di Cesare per:        Associazione Caponnetto*

*Danilo   Calvani per:           C.r.a. e Dignità Sociale*