ODONTOIATRIA, LA DECISIONE DEL TAR E GLI SVILUPPI LEGALI

Il Tar del Lazio, sezione di Latina, ha emesso nei giorni scorsi una ordinanza con la quale intima all’Asl di Latina di riaprire il reparto unità semplice del dipartimento di odontoiatria all’ospedale Di Liegro di Gaeta. Una vicenda controversa sulla quale il Tar riconosce e in un certo senso giustifica in questo modo anche le molte polemiche arrivate dai parenti e dalle associazioni di rappresentanza dei pazienti fragili e non collaboranti nel merito del provvedimento di soppressione della struttura.

Perché la vicenda si è dipanata su due binari distinti ma legati tra loro. Infatti nell’ambito della costituzione del reparto, sorto nel 2008, per prestare assistenza odontoiatrica a pazienti fragili e non collaboranti, come diversamente abili o utenti sanitari colpiti da patologie gravi, ad un anno di distanza viene promosso e finanziato dalla Regione Lazio un piano sanitario di assistenza odontoiatrica del quale beneficia anche il reparto Uosd in questione. Il servizio è accolto con grande soddisfazione dagli utenti per i quali è stato pensato, ma le cose si complicano quando l’Asl di Latina sopprime il reparto l’estate scorsa. Anche se contemporaneamente però viene prorogato fino al 31 dicembre prossimo il piano di assistenza sanitaria odontoiatrica fornito anche all’Uosd di Gaeta.


Quindi ci sono i fondi ma non c’è più il reparto con la conseguenza che tutti i pazienti in lista di attesa che avevano prenotato il servizio si ritrovano senza servizio. A quel punto scattano anche dei provvedimenti giudiziari, come nel caso di tre pazienti, tre cooperative e un’associazione che si rivolgono all’avvocato Marco Tomassi per rivendicare un passo indietro di Regione e Asl di Latina sul provvedimento.

In un animato incontro di qualche settimana fa persino l’assessore Aldo Forte ribadisce che l’Uosd non chiuderà. Ma in realtà le prestazioni odontoiatriche continuano ad essere eseguite solo a livello ambulatoriale, senza perciò una serie di servizi accessori essenziali per i pazienti fragili come possibilità di anestesia totale e una sala operatoria. Insomma monta la protesta e uno dei parenti di pazienti disabili effettua persino una denuncia penale. Soluzione al vaglio anche del legale Marco Tomassi. Perché se l’Asl non dovesse rispettare l’ordinanza del Tar oltre alla denuncia l’avvocato Tomassi si riserva di ricorrere anche al giudizio di ottemperanza sulla base del quale il Tar deve poi nominare un commissario ad acta per far rispettare la precedente ordinanza. Insomma è iniziata la battaglia giudiziaria.

E anche un altro fronte sembra aprirsi. Quello relativo al l’assegnazione per convenzione di un servizio analogo alle odontoambulanze della società Simo, sempre coi finanziamenti del piano regionale dei quali beneficiava prima l’Uosd, per il quale alcuni cittadini hanno fatto richiesta di accesso agli atti relativi dell’affidamento, senza ancora ricevere risposta. E anche qui Tomassi denuncia una omissione di atti di ufficio se i documenti relativi al l’affidamento non dovessero essere pubblicati. Intanto domani ci sarà una conferenza stampa di Un’altra città presso la propria sede di via della Conca a Formia per discutere dell’evoluzione della vicenda.