GAETA, L’EX DIRIGENTE ANTONIO BUTTARO PRONTO A RIENTRARE IN COMUNE

“A volte ritornano”, celebre adagio sdoganato da un altrettanto celebre film, calza perfettamente nel caso di Antonio Buttaro, ex dirigente del quinto e del secondo settore al Comune di Gaeta e ora in aria di reintegro secondo le intenzioni dell’attuale amministrazione. Uscito dalla porta durante la passata amministrazione Raimondi, precisamente in virtù di una delibera di giunta, la numero 148 del 10 agosto del 2009, potrebbe rientrare dalla finestra grazie all’ordinanza numero 126 del 22 novembre scorso con la quale il primo settore, gli affari generali, col suo dirigente Antonio Zangrillo, hanno chiesto e ottenuto un parere pro-veritate finalizzato ad acquisire elementi utili per il riesame di quella delibera di giunta che fece fuori Buttaro.

Al fine di affrontare la spesa si prevede anche lo stanziamento della cifra di circa mille e duecento euro da elargire all’avvocato romano Paolo Stella Richter per il parere. Ma intanto l’esito del parere è in realtà già arrivato la scorsa settimana e la giunta nei primi giorni della prossima settimana potrebbe già deliberare il reintegro, tuttavia in un ambito non operativo quanto i settori, e cioè il vice-segretariato.


Insomma potrebbe nuovamente riproporsi un sodalizio che soggiornava all’interno della casa comunale più di un decennio fa quando Buttaro era dirigente del quinto settore, quello dello sport, dei servizi sociali e della cultura e proprio l’attuale sindaco Mitrano ne faceva parte in qualità di funzionario. Potrebbe essere questa la vera ragione del reintegro dietro una malcelata relazione del parere pro-veritate che parla di una convenienza anche finanziaria visto che comunque attualmente Buttaro è retribuito con circa mille e 300 euro al mese dalla pubblica amministrazione. Anche perché sarebbe difficile pensare ad altri motivi di merito o comunque di opportunità dietro al provvedimento. Ma non per mancanza di preparazione tecnica o efficienza dell’ex dirigente, spesso disegnato come un professionista preparato, ma quanto invece a causa delle numerose inchieste giudiziarie che lo hanno visto e in alcuni casi lo vedono tuttora coinvolto.

Anzitutto il caso Gevi, nel quale è indagato insieme alla futura collega dirigente del quarto settore Veronica Gallinaro per le infrazioni alle procedure di affidamento della fornitura di lavoratori interinali dalla società campana Gevi. Rapporti prorogati innumerevoli volte senza alcuna procedura di gara come previsto per legge. Un’inchiesta che ha fatto molto rumore anche a Fondi nell’ambito della commissione di accesso agli atti per le vicende relative alle infiltrazioni mafiose al Comune e a Terracina. Ma non è finita qui perché Buttaro è imputato anche in un processo che lo vede condannato già al secondo grado di giudizio in Corte dei Conti al risarcimento erariale per circa 75mila euro.

Prima che arrivasse poi la decisione di Raimondi, Buttaro è stato coinvolto in procedimenti giudiziari sul reperimento di fondi di emergenza con una richiesta di risarcimento per danno erariale di 55mila euro e un risvolto penale. Infine, anche una messa in mora dalla Corte dei Conti per danno erariale per tre milioni nella vicenda di verbali non notificati.