GAETA, CIMITERO: SCRICCHIOLIO IN MAGGIORANZA

Le ultime cronache fatte di denunce, sequestri ed esposti relative al cimitero di Gaeta, con le sue annose e controverse vicende, rischiano di provocare nuove vittime eccellenti. Perché infatti il cimitero di via Garibaldi ha accompagnato sin dalla campagna elettorale l’amministrazione in carica, provocando non poche difficoltà. L’ultima in ordine di tempo potrebbe sorgere dopo una troppo evidente diversità di vedute tra il sindaco Cosmo Mitrano e il consigliere di maggioranza Giuseppe Matarazzo. Infatti il primo nel corso dell’ultimo Consiglio comunale ha pubblicamente sbugiardato l’esponente Udc che pochi minuti prima era intervenuto stigmatizzando l’eventuale ricorso allo strumento del project financing, e quindi all’imprenditoria privata, per la riqualificazione del camposanto. Strumento tuttavia promosso proprio dal primo cittadino. E non si è fatta attendere la replica di Matarazzo che in una nota ha rivendicato nuovamente che “ci si deve attenere a quanto illustrato dal programma elettorale”.

*Il consigliere comunale Giuseppe Matarazzo*

Ma per non essere troppo esplicito, il monito, è inserito in una frase che rinnova la fiducia all’esecutivo e che recita: “L’Udc locale è fortemente motivata a dare sostegno all’amministrazione comunale nella misura in cui si darà sempre più impulso all’attuazione del programma”. Come dire che se non si rispetta il programma viene meno il sostegno. Tradotto, niente privati nella gestione del cimitero. Posizione ambigua. Perchè il tema del cimitero non è la prima volta che crea acredini. Basti pensare che erano passati solo pochi giorni dall’insediamento della nuova amministrazione quando iniziò a farsi insistente il sospetto che una associazione cristiana nata da poco, denominata Oltre, e rappresentata dai vertici dell’Udc Matarazzo e l’assessore all’ambiente Alessandro Vona, in precedenza proprio ai servizi cimiteriali, potesse insediarsi nella gestione del cimitero.


*L’assessore Vona e il sindaco Mitrano*

Ipotesi scongiurata da un intervento a gamba tesa proprio del sindaco che chiuse la vicenda rivendicando un ritorno esclusivo alla gestione pubblica dei servizi. Anche perché in quel momento c’era ancora in piedi l’accordo con la ditta consorziata Biesse, gestore in regime quasi di monopolio di alcuni servizi cimiteriali e oggetto persino di un esposto alla Procura della Repubblica da parte di un cittadino per l’autorità tariffaria nel servizio. Oggi tra mille difficoltà quell’accordo non c’è più, anche se a ritirare i resti dei rifiuti speciali di una recente esumazione, oggetto peraltro di un blitz dei carabinieri con relativa denuncia per operai comunali, è stata proprio la Biesse. Per la serie a volte ritornano.

Ma torniamo a Matarazzo. Perché il consigliere, da politico navigato qual’è, e non ce ne sarebbe neanche stato bisogno, sa fin troppo bene che in giunta c’è un assessore Udc, quel Vona suo sodale nell’associazione Oltre. Tant’è che Matarazzo lo ricorda nella nota sottolinenando come “l’attività dell’assessore Vona rappresentante Udc è rivolta alla riqualificazione complessiva del cimitero dalla cappella di San Francesco a tutte le altre. L’Udc – prosegue – auspica in un effettivamente potenziamento e miglioramento dei servizi cimiteriali che siamo convinti non si raggiungano adottando i project financing perché crediamo che per la conservazione, mantenimento e ristrutturazione del nostro cimitero non sia utile violare il carattere sociale che pervade il culto dei defunti, un credo che non va in alcun modo deformato da esigenze economico-finanziarie. Invitiamo perciò l’amministrazione ad attuare il programma proseguendo nel migliorare e riqualificare il cimitero”.

Insomma dopo l’associazione Oltre, la Biesse, e forse qualche funzionario comunale, se le indagini dei carabinieri dovessero accertare responsabilità nel prosieguo degli accertamenti relativi al sequestro di strutture cimiteriali, forse è arrivato anche il turno della politica, perché la prova cimitero potrebbe risultare letale.