ANCHE IL PREFETTO DI LATINA A MONTE SAN BIAGIO PER LA FESTA DEI 150 DELLA CITTA’

150 anni fa nasceva Monte San Biagio come centro ribattezzato con questo nome. Infatti, il 16 dicembre 1962, su invito del Prefetto di allora che faceva ripetutamente evidenziare che il vecchio nome Monticelli faceva confondere il comune pontino con Monticelli di Esperia, il consiglio comunale votò il cambiamento del nome in Monte San Vito. Anche questa soluzione non fu ritenuta idonea, per l’ominimia con Monte San Vito, comune anconetano. Alla fine si optò per l’intitolazione del paese al santo patrono, Monte San Biagio.

E nella mattinata di sabato 15, una festa tanto coinvolgente ha favorito l’incontro della gente, in particolare studenti, con le strutture istituzionali locali e provinciali. C’era, infatti, in occasione del consiglio comunale “aperto” ai presenti alla seduta che avessero voluto interloquire con gli amministratori locali e con il capo dell’Ufficio territoriale di Governo in terra pontina, il prefetto, Antonio D’Acunto, figura tanto amata soprattutto dagli studenti per la sua predisposizione all’ascolto, la possibilità di poter esprimere opinioni o porre domande sulla storia relativa alla realtà sociale, politica, storica e economica della realtà locale. Presente anche il presidente della Provincia, Armando Cusani, da sempre legato al paese con cui ha anche forti legami, oltre che l’intera assise comunale, presieduta da Giuseppe Pascale, con il sindaco Gesualdo Mirabella a fare gli onori di casa.


Nel pomeriggio, poi, appuntamento di grande valenza culturale. Il polittico raffigurante “Lo sposalizio di Santa Caterina”, opera dell’artista veronese Cristoforo Scacco, legato a Monte San Biagio da situazioni di vita e momenti di fertile produzione pittorica, custodito nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, ha fatto il suo ritorno nella chiesa del paese, dopo che ne era uscito, mesi fa, per essere sottoposto a un provvidenziale  intervento di restauro che gli ha ridato fulgore cromatico e dinamica vivacità nello slancio e nei movimenti dei personaggi rappresentati.

Presenti, in questa occasione, oltre all’arcivescovo della diocesi di Gaeta, mons. Fabio Bernardo D’Onorio, e al parroco della chiesa di San Giovanni Battista, don Emanuele Avallone, il commissario straordinario del Parco dei Monti Ausoni e del Lago di Fondi monumento naturale, che ha finanziato l’intervento del prezioso restauro, Federico Carnevale, il direttore dello stesso ente, Giorgio Biddittu. Con loro anche Mauro Antonelli, direttore del dipartimento Creia della Regione Lazio, il sen. Claudio Fazzone, Anna Imponente e Franco Rossi della Sovrintendenza dei beni artistici ed etnoantropologici del Lazio, Laura Ferretti, che ha restaurato l’opera, e Davide Frapiccini, docente di Storia dell’Arte moderna presso l’Università la Sapienza di Roma. Molto apprezzati i commenti musicali eseguiti da Manuela Contestabile, Catia Rocci, Federica Colucci e Giovanni Di Ciollo.

Il critico d’arte Vittorio Sgarbi, che aveva chiesto di poter essere presente per recensire l’opera restaurata, ha comunicato di aver dovuto rinviare la sua venuta a Monte San Biagio, in occasione di un prossimo viaggio a Fondi, dove presenterà il suo nuovo libro e da dove si sposterà appositamente nel centro collinare per recensire la preziosa opera dello Scacco. Per la compiaciuta popolazione del centro, si è trattato, alla fine, di una giornata di particolare intensità non facile da dimenticare.