ACQUALATINA, IL CONSIGLIO COMUNALE DI FORMIA CHIEDE PIU’ INVESTIMENTI SUL TERRITORIO

Le percentuali elencate con precisione infinitesimale come ci si aspetta da un amministratore delegato, rendono bene l’idea del rapporto, non sempre alla pari, tra Acqualatina e gli utenti del Sud pontino: «A Formia soltanto il 4% della popolazione è morosa, rispetto invece all’area Nord di Latina dove in alcune realtà si supera anche il 36%». Eppure si contano sulle dita di una sola mano gli investimenti approntati sul territorio per risolvere disagi quotidiani quali la torbidità, la presenza di arsenico nell’acqua e la siccità. I residenti danno troppo e ricevono poco, almeno così accade nel Sud della Provincia. Una contraddizione oggettiva emersa con chiarezza lunedì mattina nel corso del Consiglio comunale di Formia al quale hanno preso parte anche i dirigenti di Acqualatina. Nel Golfo c’è ancora molto da fare: «In primis – ha spiegato l’Ad Luigi Besson – è necessario intervenire sulle perdite: le condotte di Formia hanno un rendimento del 19%; il 20% a Castelforte e il 23 % a Santi Cosma e Damiano. Ciò significa che più della metà dell’acqua che esce dalla sorgente va dispersa». E sui progetti? «Occorrono circa 17 milioni e mezzo di euro – ha poi aggiunto – per mettere in sicurezza la centrale di Mazzoccolo e realizzare un nuovo impianto di ricaptazione; potenziare l’approvvigionamento di Capodacqua; realizzare un nuovo pozzo a Minturno da utilizzare in condizioni di siccità; installare un impianto di dearsenificatore presso la sorgente di Forma del Duca a Castelforte. Il piano è già pronto». Durante l’incontro il presidente di Acqualatina Giuseppe Addessi ci ha tenuto a specificare che «la società opera sulle decisioni assunte dalla conferenza dei sindaci», ricordando inoltre lo stato di degrado delle condutture ereditato dalla precedente gestione. A chiedere perché così pochi investimenti nel Sud pontino è stato il capogruppo del Pd Sandro Bartolomeo. Assieme a lui anche le altre forze di opposizione come Sel e Autonomi. Lo stesso tentativo dell’ingener Cima di giustificare la presenza sul territorio di Acqualatina, elencando i lavori di Largo Marina, della Flacca e del Cacone, non ha sortito alcun effetto. «Quelli – ha replicato Bartolomeo – sono stati fatti con i nostri soldi». Promesse e polemiche a parte, l’unico atto significativo prodotto dal Consiglio è stato una dichiarazione messa al verbale dal capogruppo del Pdl Salvatore Forte. Si tratta di un documento composto da sette punti nei quali si chiede ad Acqualatina e quindi alla conferenza dei sindaci di provvedere al più presto ad approntare i nuovi investimenti. E mentre il sindaco Michele Forte si dice «soddisfatto» del confronto, i cittadini si domandano quanto ancora dovranno aspettare per avere un servizio degno della loro correttezza.