***video***GAETA, ITALCRAFT: INTERVIENE L’AUTORITA’ PORTUALE

Non si è fatta attendere la risposta del presidente dell’Autorità Portuale Pasqualino Monti alla lettera del sindaco Cosmo Mitrano in merito alla situazione all’Italcraft: nella nota pervenuta in Comune martedì 18 dicembre, Monti nel prendere atto della richiesta del Sindaco di Gaeta finalizzata alla salvaguardia dei lavoratori dell’Italcraft comunica “che il procedimento di decadenza della concessione demaniale non sarà discusso dal Comitato Portuale, come previsto per il 20 dicembre 2012”.

Il Presidente dell’Autorità Portuale, inoltre, precisa che “il rappresentante legale dell’Italcraft è tenuto ad eseguire, con immediatezza, gli interventi necessari per la messa in sicurezza delle strutture demaniali, al fine di garantire la tutela della salute e della incolumità dei lavoratori impegnati nel cantiere navale sotto la vigilanza delle Amministrazioni territorialmente competenti”.


A suggellare la proficua gestione della vicenda Italcraft, che ha visto il sindaco Mitrano giocare un ruolo di primo piano in termini di mediazione e dialogo tra tutte le parti coinvolte, sarà firmato, mercoledì 19 dicembre 2012, alle ore 12.30, presso la Casa Comunale di Gaeta, da: Provincia di Latina, Camera di Commercio, Autorità Portuale, Comune di Gaeta, Capitaneria di Porto, Organizzazioni Sindacali, Federlazio, Consorzio Industriale Sud Pontino, un Protocollo d’Intesa finalizzato alla sottoscrizione di impegni volti a garantire la tutela dei lavoratori.

LA LETTERA DEL SINDACO MITRANO

“Dopo aver visto la sofferenza negli occhi dei lavoratori sento di poter dire insieme a Te, che noi siamo dalla parte delle maestranze” scrive il sindaco Mitrano nella lettera inviata al Presidente dell’Autorità Portuale il 17 dicembre scorso, al quale chiede un impegno per la salvaguardia dei posti di lavoro.

Il futuro lavorativo dei 47 dipendenti dell’Italcraft è infatti pesantemente messo in dubbio anche dalla decadenza della concessione demaniale relativa all’area su cui insiste il Cantiere Navale.

“Una “tegola” la definisce il Primo Cittadino nella missiva a Monti – “piovuta addosso ad entrambi, generata da una mancata vigilanza sia dei miei che dei tuoi predecessori, sento il dovere morale di rendere pubblica una condivisa riflessione sulle circostanze che hanno generato questa orrenda situazione, ormai sotto gli occhi di tutti, a cui non si può dare che una sola ed unica chiave di lettura, trovandoci davanti ad una vera e propria “speculazione imprenditoriale a danno dei lavoratori” perpetrata nell’arco di un decennio…..Dopo una parentesi che ha visto l’avvicendamento di varie società, con il Tuo insediamento inizia un’azione di vigilanza molto più oculata, che si conclude con la richiesta di decadenza della concessione”.

Il sindaco Mitrano, poi, si appella al Presidente dell’Autorità chiedendo, nella condivisione dei timori relativi alle ripercussioni negative sul tessuto socioeconomico della città di Gaeta e dell’intero comprensorio, che “in Comitato Portuale venga assunto un impegno formale affinché sia assicurato a tutte le attuali 47 maestranze il proprio sacrosanto posto di lavoro nel prosieguo dell’utilizzo del cantiere Italcraft, come condizione tassativa per chiunque voglia gestire il bene demaniale”.

“Il gestore – aggiunge il Primo Cittadino – questa volta non potrà esimersi dal realizzare gli interventi necessari per la messa in sicurezza delle strutture”.

In conclusione il sindaco Mitrano invita il presidente Pasqualino Monti a “valutare se sia possibile concedere, nel rispetto della normativa vigente, un ulteriore termine di sei mesi, come richiestomi dai lavoratori, per eseguire gli interventi di messa in sicurezza, al fine di scongiurare il pericolo di fallimento del cantiere navale – il cui termine sembra spirare il 28 febbraio 2013 – ovvero di prevedere una decadenza parziale della concessione, limitata alle strutture pericolanti, consentendo l’operatività del cantiere navale ed al tempo stesso la possibilità di effettuare quei lavori necessari per la messa in sicurezza del bene demaniale”.

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