GAETA, CIMITERO: PREVISTI NUOVI INTERROGATORI DEI CARABINIERI. L’ASSESSORE VONA ACCUSA L’EX CIANO

I carabinieri di Gaeta si sono recati ieri al palazzo comunale per ascoltare alcuni funzionari in merito alle indagini che stanno svolgendo sul cimitero. Dopo il sequestro di giovedì dei resti di sei scheletri occultati nell’ossario comune, i militari sono tornati negli uffici comunali per interrogare alcuni dipendenti.

Interrogatori che non sono andati a buon fine in virtù del fatto che i soggetti interessati si trovano in ferie.


Procedono serrate le indagini anche perché gli uomini dell’Arma hanno acquisito una serie di documenti che attestano la concessione abusiva di loculi di proprietà del Comune. A tal proposito l’attuale assessore all’ambiente Alessandro Vona ha svolto ieri una conferenza stampa nel corso della quale ha invocato “l’accertamento di eventuali responsabilità dirette di referenti politici che nel febbraio del 2010, periodo nel quale sono avvenuti i fatti oggetto d’indagine, doveva sorvegliare su quanto stava avvenendo”.

Insomma, chiama in causa l’assessore dell’epoca competente sul cimitero e cioè Antonio Ciano. E rincara la dose quando afferma che “i loculi che sono stati illegittimamente concessi ad altri privati sono finiti alla sorella dell’assessore Ciano. E’ quindi quantomeno strano – prosegue Vona – che il loculo sia finito illegittimamente nelle mani delle sorella dell’assessore in quel momento delegato al cimitero, con un atto firmato dal dirigente e addirittura con una prima rata pagata per la concessione”.

Ricostruisce fatti definiti “documentabili” l’assessoreVona, anche perché prima dell’insediamento dell’amministrazione Raimondi, nella quale Ciano era assessore, lo stesso Vona era funzionario proprio ai servizi cimiteriali per i quali, inoltre, già nel 2005 aveva provveduto a redigere il censimento dei loculi. All’epoca dei fatti era però già stato sollevato da quell’ufficio ed era finito a redigere i contratti delle gare d’appalto nell’ufficio bandi. Forse perché era contiguo politicamente con la precedente amministrazione di centrodestra del sindaco Massimo Magliozzi. Insomma Vona viene fatto fuori, anche se in verità viene poi reintegrato solo nell’ottobre successivo a quel fatidico febbraio 2010, periodo nel quale si stanno concentrando le indagini degli inquirenti.

Peraltro c’è da aggiungere che proprio durante la conferenza stampa di ieri, l’assessore ha ricevuto una strana telefonata di una donna che in lacrime lo ha implorato di trovargli un loculo all’interno della cappella incriminata, quella dell’Angelo Custode. La telefonata sarebbe stata registrata dall’assessore.

Per i carabinieri intanto sembrano aprirsi una serie innumerevole di scenari per i quali situazioni analoghe a quella oggetto di questo terremoto politico e molto probabilmente giudiziario potrebbero avere certamente un seguito.