FORMIA, INDAGINE DELLA POLIZIA PROVINCIALE SULLA GESTIONE DELLA SORGENTE DI MAZZOCCOLO

Oltre 25 mila utenze senz’acqua per quasi 48 ore; file estenuanti sotto la pioggia per garantirsi un minimo di approvvigionamento dalle autobotti e l’amarezza che tutto questo, forse, si sarebbe potuto evitare. Stiamo parlando del blackout idrico registrato la notte dello scorso 1° novembre, quando un’eccezionale ondata di maltempo colpì duramente il Sud pontino, devastando la zona della Canzatora, al confine comunale tra Formia e Gaeta, e mise letteralmente in ginocchio la centrale idrica presso la sorgente di Mazzoccolo nella zona collinare di Formia.

Sono trascorsi oltre due mesi da quella triste vicenda, trasformatasi in tragedia con la morte di Concetta Gigliano, la donna di 80 anni trascinata via dalla piena del torrente Pontone. Sul caso è ancora aperta un’inchiesta della Procura della Repubblica di Latina per disastro ambientale. Ma potrebbero presto montare a due le inchieste su quanto è accaduto la notte di Ognissanti: in parallelo la sezione distaccata della Polizia Provinciale a Formia sta indagando sulla gestione dell’impianto di Mazzoccolo. Allo stato non c’è ancora un’ipotesi di reato. Sono diversi però gli elementi sui quali stanno lavorando i provinciali al fine di comprendere cos’è che non ha funzionato in quegli attimi concitati. Nelle scorse settimane gli agenti hanno, infatti, acquisito una serie di atti presso la sede di Acqualatina per valutare le condizioni in cui opera l’impianto e se nel tempo siano stati effettuati i dovuti adeguamenti. Al vaglio, dunque, anche gli investimenti approntati presso la stazione di Mazzoccolo dal 2004 a oggi.


L’indagine sarebbe partita sulla base di un esposto presentato pochi giorni dopo il blackout dalla sezione Confconsumatori di Scauri. Che si sia trattato di un evento eccezionale, per la Provinciale è fuori dubbio. A cavallo tra il 31 ottobre e il 1° novembre caddero circa 80 millimetri di pioggia in meno di 40 minuti. Una bomba d’acqua. Pare che in quell’impianto gli allagamenti siano stati ciclici. Eppure, un blocco del genere in un momento così critico non è da sottovalutare. Specie se a monte ci siano una serie di problematiche da affrontare: criticità che non terrebbero conto del contesto e quindi del vasto bacino di utenza cui la sorgente asserve.

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