GAETA, POZZI GINORI: SCONTRO FRA SINDACATI. OPERAIO AGGREDITO VERBALMENTE

pozzi-ginoriDivide et impera. Questa celebre locuzione latina che descrive una nota tecnica socio-politica romana finalizzata a destabilizzare certe unioni tra uomini per consentire una loro migliore dominazione, sembra in questa fase caratterizzare le vicende aziendali della Pozzi Ginori di Gaeta.

Non ci sono motivi che conducano a risalire a evidenti responsabilità che possono essere considerate ascrivibili a una strategia aziendale ma ormai la lotta fra sindacati fa si che più che preoccuparsi di conquistare nuovi impegni da parte di proprietà e istituzioni, sono in corso guerre fratricide che stanno spaccando la coesione operaia e di conseguenza la loro forza contrattuale.


Infatti dopo il recente scontro al tavolo delle trattative tra la triade sindacale delle celebri sigle Cgil, Cisl e Uil che hanno voluto l’allontanamento dei sindacati di base un nuovo episodio di discriminazione si sarebbe verificato la scorsa settimana. Per la precisione l’ultimo episodio in ordine di tempo risale a venerdì scorso quando il segretario provinciale della Cisl Roberto Cecere si è recato in azienda per un incontro coi lavoratori.

Secondo una nota diffusa dal sindacato di base, fatta girare in azienda, alla domanda di un operaio sul perchè la Cgis, scattata circa un anno fa in regime di rotazione tra 40 elementi, come da accordo sottoscritto proprio dal sindacalista che ha ricevuto la domanda, fosse stata adoperata solo da alcuni di loro e sempre dagli stessi, il sindacalista avrebbe risposto ricordando la proposta volontaria di quindici di questi. Ma alla richiesta di maggiori chiarimenti il sindacalista avrebbe sbottato invitando l’operaio a rivolgersi al proprio sindacato di rappresentanza perché, sempre secondo quanto riporta la nota Usb, “io mi interesso solo dei miei iscritti”.

A quel punto l’operaio avrebbe risposto: “E se io non appartenessi a nessun sindacato?”. Violenta la replica e tacciata di discriminazione dai sindacalisti di base, indignati dall’epiteto con il quale è stato appellato il dipendente, ovvero “parassita che vive sulle spalle dei miei iscritti”. Dello stesso tono la contro-risposta: “Parassita sarai tu e quelli come te che vengono qui in giacca e cravatta mentre io sono ancora in abiti da lavoro”.

In definitiva il delegato Usb della Pozzi Ginori Maurizio Acquaviva ha dichiarato: “Così facendo, sono state caricate sulle spalle di pochi lavoratori tutti i problemi di questa procurata crisi, mettendo in notevole difficoltà economica e sociale le loro famiglie. Se da una parte pochi lavoratori tiravano la cinghia per arrivare alla fine del mese, dall’altra parte l’azienda continuava a far fare ad altri lavoratori circa 2mila ore di straordinario al mese. Alla faccia delle istituzioni – prosegue – che, nonostante la Cgis sia stata concessa per esubero di indiretti, hanno continuato ad assumere a tempo indeterminato altri indiretti”.