***video***DUE BRACCIA NUOVE A UN EX SOLDATO ORIGINARIO DI LENOLA


*Video EURONEWS*

marroccoGioia e commozione insieme, a Lenola, alla notizia, diffusa da tutti gli organi di informazione internazionali, che Brendan Marrocco, un 26enne ex militare dell’esercito degli USA, saltato, con la sua jepp, su una mina nel corso di un’operazione in Iraq, il giorno di Pasqua del 2009, ha superato con successo l’intervento, subito il 18 dicembre scorso, per la ricostruzione dei due arti superiori. In effetti all’ex marine, il cui papà, Sandro, 55enne, è di Lenola, sono state impiantate due braccia nuove al posto delle protesi di plastica e di metallo di cui finora si era servito. Comprensibile l’esplosione di gioia dei Lenolesi che sentono Brendan come uno di loro.


Per tutta la giornata c’è stato la rincorsa dei particolari sui siti e sugli organi di informazione on line, mentre il sindaco ha anche raggiunto telefonicamente il papà Sandro che ha fatto pervenire il suo commosso ringraziamento a tutta la cittadina. Gli ultimi bollettini medici comunicano che il giovane ha superato con successo l’intervento, ma che serviranno mesi, forse anni, prima che i nervi si rigenerino del tutto.

“Mi sento come di aver avuto una seconda possibilità per ricominciare da capo”. Con queste parole si è presentato alla stampa Brendan, ex soldato USA impegnato in Afghanistan e in Iraq, dopo l’intervento, piuttosto raro in medicina.

L’operazione è stata eseguita all’ospedale di Baltimora sotto la supervisione del dottor Andrew Lee. Ci sono volute ben tredici ore e un’equipe di sedici medici, per eseguire l’intervento. E ci vorranno fino a sei ore di fisioterapia al giorno e diversi mesi, probabilmente anni, prima che i nervi si rigenerino del tutto, in modo tale che Marrocco possa riacquistare del tutto l’uso delle braccia. In un mese, infatti, i nervi possono crescere fino a un massimo di un paio di centimetri, spiegano i medici. Ma Brendan ha già mostrato di riuscire a muovere le sue braccia, arrivando da solo alla conferenza stampa spingendo la sedia a rotelle di cui si serve perché in quella tragica Pasqua del 2009, non ha perso solo le braccia ma anche le gambe.