***video***FORMIA, EX D'AGOSTINO: STOP DAL TAR A INTERVENTI DI EDILIZIA PRIVATA. PRIVILEGIARE L'INTERESSE PUBBLICO


d'agostinoL’area, strategicamente importante, di cinque ettari attigua all’ex fabbrica di laterizi “D’Agostino” di Formia non potrà ospitare in futuro devastanti interventi di edilizia privata, pari a quasi 132mila metri cubi di cemento. L’ha sentenziato il Tar del Lazio che ha respinto il ricorso presentato dalle società proprietarie dell’area, la Cogei e Poggio di Mola di Cassino, contro il Comune di Formia per l’annullamento della delibera del Consiglio Comunale numero 4 del 23 febbraio 2009, un atto che di fatto revocava la precedente delibera del 21 dicembre 2007 in ordine al programma integrato di intervento riguardante il recupero urbano di riqualificazione dell’ex area industriale alle spalle del quartiere di Mola.

Il giudizio del Tar dà, di fatto, ragione al Comune sui profili di illegittimità evidenziati nel parere ed agli esiti della conferenza dei servizi attestanti “non soltanto carenze progettuali ma anche la sostanziale non conformità della proposta avanzata alle norme di tutela igienico, ambientale e paesaggistica”.


Per il TAR “il motivo teso a contestare l’ampia presupposizione della delibera di annullamento è infondato e va respinto con riferimento alla tematica proprietà-disponibilità delle aree tenuto conto che una parte delle aree è gravata da servitù quindi incompatibili con la realizzazione del programma”. Per i giudici alla luce delle indicazioni la delibera deve ritenersi esente da censure.

Respinta anche la richiesta di risarcimento per difetto di rilevanti elementi nella proposta di programma che è un atto di iniziativa privata. Lo stesso Tar ha formalizzato un esplicito invito alle società interessate della facoltà di avanzare una nuova proposta per la riqualificazione dell’area ex D’Agostino.

Il contenuto della sentenza è stato illustrato nel corso di una lunga conferenza stampa dal dirigente e dall’assessore all’urbanistica del comune Roberto Guratti e Benedetto Assaiante, dal dirigente dell’avvocatura comunale Domenico Di Russo e dal sindaco Michele Forte che ha spiegato come il ricorso del Comune non sia stato una rappresaglia politica ma mirava solo a riaffermare una linea progettuale più consona agli interessi pubblici.

Il sindaco di Formia ha rivolto l’ennesimo invito ai privati a rimodulare una proposta meno impattiva dal punto di vista della volumetria, privilegiando gli spazi di pubblica utilità, viabilità e servizi per la città.