FORMIA FREEZING FISH, IL CONSIGLIO DI STATO RIGETTA L’ISTANZA DI SOSPENSIONE

freezing fishIl Consiglio di Stato in sede giurisdizionale – sezione sesta – ha rigettato l’istanza di sospensione degli effetti della sentenza n° 199 del 19 gennaio 2012 proposto da parte della società  Formia Freezing Fish. L’ennesima bocciatura, in sede di giustizia amministrativa, fa riferimento ad un lungo contenzioso che aveva già fatto registrare una serie di sentenze contro la società, compreso l’ordinanza di sgombero della struttura commerciale,  situata nell’area demaniale marittima del  Molo Vespucci.

Le motivazioni adottate dal Consiglio di Stato, in data 12 febbraio 2013, sono lapidarie e precise: “considerato che non sussistono le condizioni di eccezionale gravità ed urgenza che giustificano, nelle more della definizione del ricorso per Cassazione, la sospensione della sentenza 19 gennaio 2012, n° 199 di questa Sezione, avendo riguardo anche alla circostanza che è stato dato un congruo periodo di tempo per dare esecuzione alla predetta sentenza”.


Il Consiglio di Stato, nel rigettare l’ennesima istanza di sospensione, ha condannato la società Freezing Fish Spa anche al pagamento delle spese processuali per complessive 6.000 euro.

Un tentativo pretestuoso – quello della Freezing Fish – ricorrere per Cassazione. Un procedimento  ammesso solo in casi rari ed in presenza di gravi difetti giurisdizionali, finalizzato ad ottenere una nuova sospensiva e scongiurare l’ordinanza di sgombero dell’area, il cui termine è fissato per il 18 febbraio 2013.

Il ricorso proposto dalla società,  avverso alla precedente sentenza, era rivolto contro il Ministero dei Trasporti e la Capitaneria di Porto di Gaeta, con l’intervento ad opponendum del Comune di Formia e della Regione Lazio.
La Formia Freezing Fish era titolare di una concessione demaniale marittima rilasciata con durata decennale nel 1988 dalla Capitaneria di Porto di Gaeta.

Alla scadenza nel 1998 il titolo demaniale non è stato più rinnovato dalla Capitaneria perché la società non aveva pagato i canoni demaniali dovuti.

Nel 2006 la Capitaneria ha ingiunto alla società lo sgombero dell’area ed inoltrato alla Procura della Repubblica di Latina notizia di reato per l’occupazione abusiva di area demaniale.

Successivamente la Società ha impugnato l’ordinanza di sgombero, prima al TAR di Latina e poi al Consiglio di Stato, che con sentenza ha decretato che l’ordinanza di sgombero non è solo legittima ma è un atto dovuto, vincolato ed urgente pena la responsabilità dell’Amministrazione per danno erariale.

Tutte le sentenze prodotte dicono che ad oggi la Formia Freezing Fish è occupante abusivo e la sua istanza di rinnovo è stata negata con la motivazione che non si può rinnovare un titolo inesistente dal 1998.