GAETA, TAVOLO DI CRISI IN COMUNE PER RICOLLOCARE I LAVORATORI PANAPESCA

cartello-panapesca-piaIl nuovo governo del Lazio, una volta insediato, per prima cosa dovrà pensare alla Panapesca di Gaeta e ai suoi 31 operai. Non solo a loro ovviamente, ma a tutti quelli che come il sito produttivo del pesce surgelato di Gaeta che hanno richiesto l’accesso alla cassaintegrazione.

Sono oltre 6mila le aziende che hanno fatto richiesta dall’inizio di quest’anno ma, come accaduto alla Panapesca, dalla Regione tutto tace. Eppure in Panapesca rischiano il licenziamento visto che si trovano attualmente in mobilità. Allora se la massima istituzione regionale resta assente, anche se i propri funzionari in luogo dei politici completamente latitanti, hanno fatto intravvedere spiragli per la fattiva destinazione di nuovi fondi dal bilancio all’emergenza occupazionale, al suo posto subentra il Comune di Gaeta.


Sollecitata dai sindacati l’amministrazione del sindaco Cosimo Mitrano ha indetto un incontro che si svolgerà questa mattina presso l’aula consiliare. Interverranno il presidente del consorzio di sviluppo industriale Sud Pontino Salvatore Forte, un rappresentante della dirigenza all’assessorato per le politiche e il lavoro della Regione Lazio, l’assessore provinciale alle attività produttive Silvio D’Arco, il presidente della Camera di Commercio di Latina Vincenzo Zottola, il presidente della Confindustria Latina Paolo Marini, i sindacati provinciali della Uil e Cgil e l’Rsu aziendale.

L’incontro è stato voluto dai rappresentanti sindacali al fine di conoscere quale futuro attende le 31 famiglie. Perché se da una parte si auspica a ragione l’annullamento della mobilità in luogo di un sostegno di retribuzione, in virtù dei segnali di speranza arrivati dalla Regione sull’attivazione della cassaintegrazione in deroga, dall’altra bisogna dare un futuro a queste persone che non potranno evidentemente sopravvivere di cassaintegrazione.

Bisogna ricordare a questo proposito che sia l’amministrazione comunale di Gaeta che il Consind hanno in più occasioni parlato pubblicamente di numerosi progetti occupazionali in procinto di essere costituiti. Occasioni di collocamento per i 31 rimasti disoccupati dopo la volontà di lasciare il sito produttivo da parte del patron del pesce surgelato Vito Panati. Per questo motivo si vuole sapere di quali progetti si parla, quali saranno i processi di formazione per creare nuove figure professionali e soprattutto capire se effettivamente queste sono possibilità concrete da prendere in considerazione dopo la conclusione della cassaintegrazione, sempre a patto che questa venga riconosciuta.

Insomma la situazione resta complicata, tanto è vero che nei prossimi giorni è possibile un passaggio di consegne sulle competenze sindacali dal provinciale fino al regionale in virtù della gravità nella vertenza lavorativa della Panapesca.