ARDEA, 80 SENZA STIPENDIO. IL COMUNE HA 500MILA EURO DI DEBITI CON LA COOPERATIVA SOCIALE MANO AMICA

ardea comuneAmmonta a circa 500mila euro l’altisonante cifra che il Comune di Ardea deve versare alla cooperativa sociale Mano Amica.

Una cifra destinata a crescere, un debito che ha messo letteralmente in ginocchio circa 80 famiglie, molte delle quali sopravvivono proprio in virtù di questo unico reddito. E che oramai non può più essere considerato reddito però, perché sono ormai cinque mesi, dall’ottobre scorso quando hanno percepito la mensilità di settembre, che non incassano la propria retribuzione sancita dal contratto.


Eppure quasi tutti questi lavoratori continuano ad andare a lavorare tutti i giorni. Un lavoro delicato, essenziale per reggere una struttura welfare degna di questo nome, perché parliamo di persone specializzate nel sostegno a bambini disabili, autistici, insomma non autonomi fisicamente o mentalmente. Solo alcuni hanno mollato, perché raccontano di non avere più i soldi neanche per la benzina, costretti a recarsi a proprie spese sul posto di lavoro.

Perché infatti nonostante l’appalto della coop ManoAmica sia col Comune di Ardea, alcuni di questi lavoratori devono raggiungere istituti dove alcuni residenti di Ardea hanno scelto di iscrivere i propri figli fuori dal territorio comunale come ad Anzio, Torvajanica, Pomezia e molti altri Comuni e frazioni del comprensorio.

Insomma ci si trova tra l’incudine di dover assolvere un servizio pubblico essenziale, per la cui sospensione si rischia di incorrere in sanzioni penali, e il martello di non riuscire non solo ad affrontare le spese per recarsi al lavoro ma di trovare difficoltà con la vita quotidiana per uno stipendio che non arriva da oltre cinque mesi. Solo pochi giorni fa è arrivata la mensilità di ottobre.

Ma la situazione sembra tuttavia peggiorare. Anzitutto perché l’unica soluzione finora raggiunta tra la proprietà della cooperativa e l’amministrazione del sindaco Luca Di Fiori si basa su un prestito bancario. In sostanza il sindaco in persona si è impegnato a sottoscrivere un documento dove certifica il credito vantato dalla cooperativa, così che questa possa recarsi presso un istituto bancario e spendere il documento come garanzia per ottenere un prestito e saldare le spettanze dei lavoratori.

Tuttavia il Comune è disposto a certificare solo parte del debito, per l’esattezza circa 230mila euro a fronte di oltre 500mila totali, senza contare che la cifra scende a circa 200mila euro perché la banca finanzia solo l’80 percento. C’è inoltre da ricordare come sull’accensione di questo mutuo matureranno degli interessi passivi di cui dovrà farsi carico la cooperativa che non ha meglio specificato se questi interessi ricadranno poi sui compensi dei lavoratori. Insomma soluzioni tampone che non danno la sensazione di sistemare una falla strutturale nella quale cadono altre cooperative appaltate.

Infatti il Comune di Ardea si sarebbe anche opposto alla proposta di modifica della gerarchia di pagamenti alla quale le coop sono vincolate e non godono di posizioni privilegiate a parità di privilegi di credito con altri soggetti. E su questo aspetto infatti Mano Amica ha incassato una solidarietà incondizionata delle altre coop comunali dell’igiene pubblica e del trasporto scolastico, stando almeno a leggere le dichiarazioni di consenso alla protesta inscenata nelle ultime settimane.

Protesta che va inasprendosi considerando lo sciopero del personale indetto nelle prossime ore che tuttavia dovrebbe comunque garantire i servizi essenziali