Potrebbe risolversi prima del previsto la vertenza dei 22 rilevatori assunti per sette mesi dal Comune di Gaeta, tra l’ottobre 2011 e il maggio 2012, per lavorare alla redazione del censimento Istat e non ancora completamente pagati.
Quando solo 48 ore fa nulla si sapeva rispetto ai tempi di corresponsione del saldo atteso, sospeso ormai da mesi, nel giro di due giorni si è passati prima a un termine di non oltre quindici giorni e ora di non più di altre 48 ore per la liquidazione definitiva. Insomma la rivolta dei debitori, che attendono di vedersi riconosciuti dal Comune di Gaeta compensi per un ammontare complessivo di circa 25mila euro, sembra aver dato esito positivo.
Dopo settimane di richieste disattese, incontri e irreperibilità da parte dei funzionari incaricati alla liquidazione del saldo, il muso duro mostrato da alcuni dei rilevatori nei confronti dell’amministrazione potrebbe a stretto giro portare al pagamento delle somme dovute. Nella giornata di ieri infatti sono state inoltrate ai debitori una serie di e-mail dagli uffici ragioneria dell’ente con le quali si disponeva di presentarsi lunedì mattina presso il Comune con una marca da bollo da 1 euro e 80 centesimi più i riferimenti bancari per domiciliare i bonifici di pagamento.
Resta tuttavia una sorta di incertezza relativamente alla possibilità, suffragata da una voce di corridoio corsa tra i colleghi di sventura, secondo la quale l’ente potrebbe riconoscere solo una parte del saldo finale che vale il 50 percento di quanto spetta in totale ai lavoratori, dopo aver percepito nel giugno scorso la prima metà dei compensi calcolati a cottimo. Una ipotesi già paventata nelle scorse settimana che troverebbe la dura opposizione dei rilevatori.
Altrettanto attesa sarà la cifra che il Comune dovrebbe restituire ai debitori perché prelevata indebitamente dalla prima tranche come trattenuta Irap che in realtà non doveva essere detratta e sulla quale l’ente ha già fatto sapere di tornare sui propri passi. Insomma restano alcuni interrogativi ma quantomeno una prima importante battaglia è vinta, e in questo periodo di grave crisi economica una boccata di ossigeno per molti era diventata ormai insperata.
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