TERRACINA, FAVORIVANO L'IMMIGRAZIONE ILLEGALE: SMANTELLATA UN BANDA DI UNDICI PERSONE

immigrati4A conclusione di attività investigativa espletata da personale della Squadra di Polizia Giudiziaria di Terracina, che ha richiesto laboriosi e certosini accertamenti presso varie Pubbliche Amministrazioni ed ha avuto quale riferimento tutto il 2011 e parte del 2012, è stato posto termine ad un’organizzazione dedita a favorire, mediante la falsificazione di documentazione e false attestazioni ad uffici pubblici, l’ingresso o l’illecita permanenza sul territorio nazionale di cittadini stranieri.

L’indagine, che ha portato alla denuncia di 11 persone di cui un cinquantenne terracinese già pregiudicato, e dieci stranieri perlopiù di nazionalità tunisina, ha preso le mosse dalla circostanza che veniva spesso visto stazionare fuori questi uffici, durante gli orari di apertura di questi sportelli per l’immigrazione, il pregiudicato terracinese.


Si decideva pertanto di esaminare con particolare attenzione i kit postali per il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno, che giungono con il servizio postale presso il locale Commissariato di P.S., i cui intestatari dovevano poi rilasciare le rispettive impronte digitali proprio nei giorni in cui si notava il pregiudicato stazionare fuori questi locali. Tale intuizione consentiva così di accertare che in numerosi kit postali i relativi stranieri indicavano quale datore di lavoro il cinquantenne, noto a questi investigatori quale nullafacente e disoccupato.

Gli ulteriori accertamenti presso l’Agenzia delle Entrate, l’INPS, la Camera del Commercio ed il Centro per l’Impiego, consentivano di verificare che in realtà per ciascun straniero, di cui il cinquantenne figurava quale datore di lavoro, non era mai stato versato alcun contributo, né il terracinese aveva dichiarato al fisco di aver avuto alcun reddito nell’anno di riferimento, così come l’ eventuale partita iva della presunta ditta di servizi del cinquantenne risultava inesistente, mentre presso il Centro dell’Impiego si accertava che i modelli di assunzione inseriti nei kit postali erano stati materialmente contraffatti così come anche le buste paga.

L’attività investigativa consentiva poi di accertare che, per tali servigi prestati agli stranieri, l’italiano si faceva retribuire con cifre varianti tra i 1.000 e i 2.000 euro a pratica. I permessi di soggiorno così richiesti sono stati tutti sospesi e sono in corso le procedure per procedere all’espulsione di detti stranieri, i quali tutti unitamente all’italiano dovranno rispondere in concorso tra loro di truffa, falso, favoreggiamento di immigrazione clandestina ed illecita permanenza sul territorio nazionale.