SEMAT, INCONTRIAMO UN DE SANTIS A TUTTO CAMPO

hc fondiAlla vigilia dell’ultima giornata della regular season incontriamo il tecnico dell’HC Semat Fondi, Giacinto De Santis. A lui chiediamo una valutazione della stagione, cosa è andato e cosa avrebbe voluto di diverso nel campionato che volge al termine; soprattutto gli chiediamo come sente il polso della squadra a qualche giorno dal match che potrebbe valere una stagione, lo scontro diretto di Teramo per l’accesso ai playoff.

Se dovessi fare in questo momento un bilancio della stagione, saresti sinceramente contento?
Sono molto soddisfatto della stagione fatta. Anche se abbiamo un grosso rimpianto, la stupenda partita fatta in casa con il Fasano e sfumata a 2 minuti dalla fine: posso dire che meritavamo la vittoria. Il nostro primo anno ai vertici della pallamano italiana, il confronto con realtà come Fasano, Conversano o Teramo giocando contro di loro alla pari è motivo di grande soddisfazione. All’inizio del campionato volevamo confermare quanto di buono fatto nei due anni precedenti, nonostante avessimo perso tre giocatori importanti, e stazionare così nella parte alta della classifica inserendoci nelle prime cinque posizioni; ovviamente, essendo le prime due già occupate a priori da Fasano e Conversano, dovevamo giocarcela con Noci e Teramo, rimanendo così al massimo la prima delle “matricole”. Oggi sappiamo che, male che vada, saremmo quarti: con tutte le difficoltà affrontate, non tutte di pubblico dominio, per noi equivarrebbe ad una semifinale scudetto alla terza gara!


Pensi che dal punto di vista psicologico i tuoi ragazzi abbiano subito l’impatto con il massimo campionato?
In alcune partite, soprattutto le prime, certamente sì: vedi le trasferte di settembre a Fasano e Conversano, dove abbiamo subito il blasone e la forza di due società da anni ai vertici della pallamano italiana.

Vi ha davvero favorito l’esclusione del Noci dal campionato?
No, assolutamente no, anzi! Tutti si dichiarano vittime di questa esclusione a prescindere, non considerando che le squadre che hanno vinto a Noci lo hanno fatto contro una formazione di giovani promesse. Io avrei preferito avere un Noci al completo fino alla fine, un Noci che ha vinto con noi in casa disputando una grandissima partita; un Noci che, nel girone di ritorno, avrebbe giocato sul proprio campo contro squadre come Teramo o Città Sant’Angelo, non con l’under 18 ma con il gruppo che aveva prima di Natale e probabilmente l’esito sarebbe stato diverso. Noi avremmo dovuto giocarci in casa, per cui preferivo che il Noci onorasse il campionato fino alla fine anche se solo con la squadra under. Poi tre punti in più o in meno non cambia la sostanza, sabato tocca comunque vincere.

Sabato a Teramo, nell’ultima giornata di campionato, vi giocate l’accesso ai playoff: come andrà a finire?
Non sono un mago, ma posso dire che ce la giocheremo fino all’ultimo possesso. Sabato chi vince merita i playoff, chi perde gli applausi dei vincitori per un grande campionato. Andiamo a Teramo con nulla da perdere, contro una squadra che lo scorso anno arrivò quinta perdendo ai quarti dei playoff-scudetto contro i campioni d’Italia del Bolzano. Una squadra che ha nel proprio roster 4-5 nazionali tra senior ed under, una squadra abituata a giocare a certi livelli; per di più giocheranno in casa con tutto il pubblico a favore, hanno la responsabilità di un match-ball tra le mani e vorranno sfruttarlo. Noi andremo lì tranquilli, sapendo che il nostro buon campionato lo abbiamo fatto. Un solo rammarico: avrei voluto giocarmela con tutta la rosa a disposizione, ad armi pari. Abbiamo fatto un campionato intero senza il miglior portiere del girone, sfido qualunque squadra a fare quello che abbiamo fatto noi senza Giovanni (D’Angelis, n.d.r.); ora si è aggiunta, ed ancora ci fa male, l’ingiusta squalifica a Vincenzo Di Manno, giunta al termine di una partita in cui si sono sommati un errore tecnico (per cui non abbiamo finito con il possesso) e il fallo stesso giudicato erroneamente da cartellino rosso. Quindi, per tutto questo, capite bene che noi il nostro dovere lo abbiamo ampiamente fatto; in caso di vittoria si tratterebbe di una vera e propria impresa mentre il Teramo per blasone e storia ha tutti gli occhi della pallamano italiana puntati addosso per capire quale sarà l’ottava squadra che andrà ai playoff. Con tutti i favori del pronostico loro hanno l’obbligo di vincere.

Cosa ti preoccupa di più del Teramo?
Senza trascurare il Teramo, mi interessa di più la mia squadra. All’inizio del campionato sapevamo che dovevamo chiudere il girone al top: dovendo affrontare di seguito Chieti, Città Sant’Angelo, Noci e Teramo, avevamo impostato la preparazione per arrivare al meglio nel mese di marzo, e arrivarci in crescendo di forma. Così è stato, infatti venerdì i risultati dei test atletici hanno dimostrato che atleticamente arriveremo alla partita di sabato al top della condizione psico-fisica: i ragazzi stanno bene e sono carichi. Poi, se in un campo caldo e importante come quello di Teramo giochiamo a pallamano, sono certo del risultato finale. Il Teramo è un’ottima squadra con un mix di elementi esperti e giovani. Hanno un’ottima organizzazione di gioco grazie anche all’esperienza di alcuni giocatori. E’ una squadra molto duttile, possono giocare in diversi modi sia in attacco che in difesa, sia piatte che aggressive, e in aggiunta hanno molte rotazioni e questo è un bene. Non potrai disporre di Vincenzo Di Manno.

Cambierai qualcosa dal punto di vista tattico?
L’assenza di Vincenzo è pesantissima, lui è un leader nato, uno che ti dà sempre il 110% e sicuramente la sua assenza peserà. Ma d’altro canto abbiamo in rosa ragazzi che possono fare lo stesso lavoro di Vincenzo, per cui tatticamente non cambierà nulla. Non voglio snaturare la mia squadra che ha una fisionomia e un’identità ben precisa; siamo arrivati fin qui con delle armi e con queste andremo a Teramo. Mi fido dei miei ragazzi, hanno un cuore grande, meritano di andare avanti ed avere la soddisfazione di giocare in palcoscenici ancora più importanti.

Quale potrebbe essere la carta vincente?
Credo il nostro attacco contro la loro difesa, cioè il nostro punto di forza contro il loro punto di forza. Siamo pronti per attaccare difese piatte e difese più aggressive come 3/2/1, 4+2 e 3/3, per dirla tutta siamo pronti su ogni particolare, ogni dettaglio che potrebbe fare la differenza. Abbiamo avuto una settimana in più per preparare questa partita e non è poco.